Ieri sera i notiziari della sera hanno avvertito, in modo piuttosto preoccupante, che quest’oggi alle 15 locali Seul sarà interessata dal passaggio di un uragano, il quale si è già manifestato, con tutta la sua furia, in alcune città del Sud.
Scorrendo le immagini, ho visto alberi sradicati; alcuni precipitati su automobili in sosta, pali della luce piegati un poco e le strade piene di foglie, cadute dagli alberi.
Insomma, uno scenario davvero brutto.
Per precauzione, le scuole sono rimaste chiuse; alcuni negozi hanno preferito non aprire e sono, comunque, garantiti i servizi necessari.
Infatti, stamattina la metro funzionava perfettamente.
Dalle ore 14, sono rinchiuso in casa, aspettando il passaggio dell’uragano; potrò, così, assistere a questo terribile evento “in diretta”.
Già da ieri, uno strano caldo era sceso nei pressi del fiume Han, dove spesso mi reco, per passeggiare. Sembrava che l’aria si volesse appiccicare alla pelle; delle folate, molto violente, di vento improvvise, poi, un poco alla volta, qualche goccia ha iniziato a turbarmi: infatti ho pensato che l’urgano fosse in anticipo!
Niente paura. Qualche goccia, ma nessuna preoccupazione.
Sono le 16, c’è un fortissimo vento, che fa sussultare le finestre, di tanto in tanto.
Sono le 16, c’è un fortissimo vento, che fa sussultare le finestre, di tanto in tanto.
Dalla mia camera, vedo gli alberi, i cui rami sono piegati verso terra. Improvvisamente, poi, i rami riprendono la loro naturale posizione, segno che il vento sta calando.
Piove poco ed il cielo è plumbeo, grigio, molto pesante.
A volte, la pioggia diventa più forte, poi rallenta, percuote contro gli spessi vetri della mia camera.
Non mi sembra, fino ad ora, che l’uragano sia poi così forte, come era stato ripetutamente preannunciato; probabilmente, provenendo dalle zone a sud della penisola coreana, durante la risalita sta perdendo forza. Certo, si sente un cupo fischiare del vento: sembra un coro, che canta la vocale “U”.
Il vento è sempre più forte, vorrebbe quasi spezzare gli alberi, che resistono strenuamente, mentre l’asfalto è quasi un tappeto di foglie ed erbacce. I
l canto straziante del vento continua senza sosta; fortunatamente, al chiuso non si corre pericolo.
In strada, qualche macchina procede molto lentamente, cercando di evitare, se possibile, gli ostacoli “vegetativi”, che incontra al passaggio.
E’ incredibile come il vento entri nel dispositivo dell’aria condizionata, provocando un suono testo, oscuro, minaccioso, tristissimo.
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