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giovedì 9 agosto 2012

9 Agosto 2012. Il cielo d’agosto.


Stamattina, il sole si diverte a nascondersi dietro le nuvole; è un cielo grigio, sembra che pioverà da un momento all'altro. Quando il sole non si fa vedere, il caldo resta come suo testimone.
Come sono cambiati gli usi e le abitudini, col passar del tempo.
Durante la mia età giovanile, ricordo le calde estati di Roma: la città si svuotava ed erano davvero pochi i negozi, che rimanevano aperti nel mese di Agosto. Tutti in ferie e Roma in mano ai turisti, che erano sempre tanti e molti s'innamoravano della Città Eterna e progettavano di ritornarci, compiendo lo scaramantico rito del lancio della monetina (rigorosamente di spalle) nella Fontana di Trevi.
Il lento esodo verso i luoghi di villeggiatura iniziava nei primi giorni del mese di Agosto.
Con la mia famiglia, mi trasferivo sul litorale romano, dove avevamo una casa. Era il periodo più bello dell'anno per me, lontano dalle preoccupazioni e dalle occupazioni scolastiche ed impegnato in tuffi, bagni di sole e serate al chiar di luna in compagnia dei miei amici. Aspettavo tutto l’anno l’arrivo della stagione estiva; era anche il momento propizio, per vivere i primi amori e per innamorarsi davvero.
Crescendo, ho assistito al mutamento delle abitudini, al cambiamento degli usi. Anch'io dovetti riprogrammare le ferie estive, che, per incombenze lavorative, ero costretto a spostare, prolungando la permanenza a Roma e rimandando così il trasferimento nella bella e accogliente località balneare. Cosi mi capitava di girare in una città assolata, frequentata da tanti turisti ma anche da tanti Romani, che, per i più disparati motivi, erano costretti o, in altri casi, preferivano rimanere in città. Insomma una Roma, che andava sempre meno in villeggiatura.
Anche qui a Seoul, la città in agosto è sempre piena di persone, i pullman sbuffanti trasportano tanti passeggeri, così come la metro col suo carico umano quotidiano.
Chissà se anche a Seul vent'anni fa la città andava in ferie ed i negozi osservavano prolungati turni di riposo.

Oggi non sembra di essere in agosto. Questo cielo, dove il sole prova a nascondersi dietro una cortina spessa di nuvole, non somiglia ad un cielo estivo, ma ad uno dei tanti cieli dell'anno.
Già, è molto lontana Roma con il suo immenso carico di storia, coi suoi splendidi monumenti e le creazioni dei tanti Maestri, che l'hanno resa celebre ed immortale.
Come mi è vicina, invece, Seul con i suoi simboli, inneggianti alla modernità, grazie alle sue ardite geometrie, ai suoi imponenti grattacieli ed ai tanti centri commerciali pieni di merci e clienti in attesa di acquisti.
Due città lontane; una conserva magnificamente la memoria di un gloriosissimo e forse irripetibile passato, ma non riesce a trovare una via da percorrere, per essere ancora protagonista del futuro; l'altra simbolo, realtà e protagonista assoluta del futuro, ma, forse, ha smarrito il suo passato.

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