10 Luglio 2012. Seul

Siamo atterrati! Sono le 10 in Italia, qui in Corea le 17.
Sta piovendo moltissimo; l'aereo procede ora lentamente. Ho già raccolto i miei effetti personali, ho compilato il modulo d'ingresso, riservato agli stranieri, che presenterò al controllo di Polizia.

Il controllo di Polizia è sovraffollato di stranieri in attesa. I poliziotti coreani controllano con la massima cura i documenti.
Ho 6 persone, che mi precedono. Dietro me una coppia d'italiani, che commenta (stranamente!) a voce bassa, infatti riesco a carpire qualche parola.
Un poliziotto chiede il rispetto della privacy, ordinandoci d'indietreggiare; il suo inglese non è perfetto, ma si fa capire. E' arrivato il mio turno.

L'aeroporto di Incheon - Seul è immenso. Struttura modernissima, tirata a lucido, pulitissima. E' incredibile come tutto è lindo, ordinato e, soprattutto, organizzato con cura.
Per arrivare al controllo dei passaporti, ho percorso dei larghi corrodoi, provvisti di tapis roulant funzionanti. Molti manifesti di benvenuto con meravigliose immagini del paesaggio coreano.
C'è anche il faccione sorridente di Robert De Niro, che pubblicizza un casinò.

Arrivo al ritiro bagagli.
Due addetti ai bagagli aiutano i passeggeri in difficoltà a recuperare le valigie (all'ae-roporto di Fiumicino non mi pare di aver visto un servizio simile. Ecco il solito italiano, che parla male degli italiani). Dei cani - poliziotto si avvicinano ai bagagli sospetti.
Ehi?! Un cane sta odorando il mio bagaglio! Ho forse la faccia da criminale?
"Ehi! Rex coreano ! Ti sembro davvero un furfante, che trasporta qualcosa di vietato dalle leggi internazionali?".
Rex sembra ascolti la mia domanda e, in segno di rassicurazione, lentamente si allontana ed il poliziotto, che lo guida, mi sorride.



Fuori dall'aeroporto di Inchon - Seul.





Fuori dall'aeroporto di Inchon - Seul.



Il parcheggio sotterraneo dell'aeroporto di Inchon. In alto a destra nella foto, c'è un televisore!