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lunedì 10 settembre 2012

9 Settembre 2012. Domenica in…”Museo delle cere”

Ricordo alcuni anni fa, quando la RAI inventò “Domenica in”, un programma – contenitore, che cercava di allietare (ed in molti casi ci riusciva pienamente) le lunghe domeniche pomeridiane.
Se non ricordo male, Corrado fu il primo presentatore.
Era una televisione completamente diversa da quella che, purtroppo, siamo costretti a vedere oggi; all’epoca i professionisti erano chiamati a condurre i programmi, oggi, invece, i professionisti sono allontanati dal mezzo televisivo (a parte qualche rarissima eccezione come Fiorello), per dar spazio a chi di televisione non ne sa nulla.
Non essendoci “Domenica in”, non essendoci più Corrado e – soprattutto – stando a Seul, dove neanche arriva il segnale di Rai International, ho deciso di trascorrere parte del pomeriggio al “Museo delle cere”; che si trova al 63° Building.
Dovrò usare il taxi, poiché la metro non arriva da quelle parti.

Il traffico oggi è davvero intensissimo; stiamo percorrendo la Via Olimpica, che ha le 5 corsie completamente intasate da automobili, che procedono quasi a passo d’uomo.
L’autista ha acceso la radio ed, in questo momento, stanno trasmettendo delle canzoni pop melodiche coreane.
Solo quando inizio a vedere, da lontano, il 63° Building, dalla sagoma e, soprattutto, dal colore inconfondibile (giallo oro), il traffico inizia lentamente a defluire.

Arrivato all’ingresso principale, trovo facilmente le indicazioni per il Museo e, stavolta, non ci saranno tute d’astronauta da indossare, perché mi dirigerò al piano – 1.
Ritirato il biglietto d’ingresso, entro nella prima sala, dedicato ad importanti personaggi politici del passato e del presente.
Sono colto da lieve emozione, poiché, seduto dietro ad un tavolino, trovo Abramo Lincoln. Nel 1861, è eletto Presidente degli Stati Uniti e nel 1865 pose fine alla schiavitù.
Abramo Lincoln
Di fronte, l’ex presidente della Corea del Sud Kim Dae Jung. Sfuggì a numerosi attentati, fu arrestato più volte negli anni settanta dai servizi segreti sudcoreani, nel 1980, dopo il golpe del generale Chun Doo Hwan, è stato condannato a morte come responsabile della rivolta esplosa nella sua provincia natale. Commutata la pena in vent'anni di carcere, nel 1982 Kim Dae Jung è stato trasferito negli Stati Uniti per cure mediche, dove è rimasto come esule per tre anni e portavoce della democrazia sudcoreana. Nel 1986, rischiando di essere nuovamente arrestato, torna in Corea del Sud, per guidare le sollevazioni popolari che porteranno alla caduta del regime. Nel 1997 viene eletto presidente della Corea del Sud,. Avviata nel 2000 anche una politica di riconciliazione con la Corea del Nord, nello stesso anno Kim Dae Jung ha ricevuto il Nobel per la pace, per il suo lavoro a favore della democrazia e dei diritti umani nella Corea del Sud e in generale in Asia.
L'ex Presidente della Corea del Sud e Premio Nobel per la pace 2000, Kim Dae Jung
Un sorridente Barack Obama saluta i visitatori. Beh! In questo momento, il Presidente è impegnato per la campagna elettorale, al fine di ricevere un secondo mandato dagli elettori, nonostante tutto ci regala il suo inconfondibile sorriso. Thank you Mister President!
Il Presidente Barack Obama
Dalla parte opposta ad Obama, un altro uomo politico del passato: il grande timoniere Mao Tse Tung.
Il grande timoniere Mao Tse Tung
Seduto per terra ed intento al lavoro il Mahatma Gandhi. Fu un’importante guida spirituale per l’India. Gandhi è stato uno dei pionieri e dei teorici del satyagraha, la resistenza all'oppressione tramite la disobbedienza civile di massa che ha portato l'India all'indipendenza. Il satyagraha è fondato sulla satya (verità) e sull'ahimsa (nonviolenza). Con le sue azioni Gandhi ha ispirato molti movimenti di difesa dei diritti civili.
Con il Mahatma, si conclude la sezione, dedicata agli uomini politici.

Il Mahatma Gandhi

Girato l’angolo, si entra nel magico e misterioso mondo della Musica. Franz Schubert, intento ad eseguire qualche suo lavoro al pianoforte, non mi degna di uno sguardo! 
Franz Schubert
Mentre Beethoven è in piedi, dietro ad un tavolo: i capelli arruffati ed una lunga sciarpa rossa al collo; lo sguardo, che sa andare oltre il Finito.
Ludwig Van Beethoven
Johann Sebastian Bach è, invece, in piedi accanto ad una piccola scrivania. Lo sapevate che ebbe 20 figli?? Ma dove l’avrà trovato il tempo, per mettere al mondo tutti quei piccoli Bach, considerando la sua vastissima produzione musicale?

Il prolifico Johann Sebastian Bach

Ehi! Ma c’è Wam! Si, Wam: Wolfgang Amadeus Mozart, il divin Salisburghese, il bambino prodigio, figlio di papà Leopold, che segnerà per sempre i destini musicali dell'umanità!
Il divin salisburghese: Wolfgang Amadeus Mozart

Entrando in una sala molto grande, lasciando i nostri grandi geni della musica alle creazioni, vengo accolto dalla riproduzione del quadro dell’Ultima Cena.


L'Ultima cena
Percorro un corridoietto e, sul muro, un quadro: è il cappello del mitico John Wayne con tanto d’autografo!

Il cappello di John Wayne


John Wayne
Il corridoietto mi conduce nella sala, dedicata ai grandi pittori: Salvador Dalì e Vincent Van Gogh.

Salvator Dalì

Vincent Van Gogh

Una nuova sala e nuove emozioni: il re del pop, Michael Jackson e non poteva mancare il suo ex suocero, il re del rock ed un mio mito personale: Elvis Presley.

Il re del pop Michael Jackson

Il re del rock Elvis Presley

In una piccola teca, c’è davvero un gran tesoro: gli autografi del 1961 dei Beatles.

Gli autografi dei Beatles


Beatles
Inizia la collezione dei dischi d’oro. Elvis Presley con il 45 giri “Jailhouse Rock” , “Let it be” il 33 inciso dai Beatles.


Il disco d'oro "Jailhouse rock"
Il disco d'oro "Let it be"

Oddio!! Dracula!! Chiamate l’esorcista!!
Dracula!!!

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