Quest'oggi gli impegni professionali mi consentono di visitare una zona di Seul, cui non sono mai stato: Olimpic park, dove, nei pressi visiterò il Rose plaza, un piccolo parco dedicato alle rose. Trascorrerò qualche minuto, guardando dei fiori meravigliosi e respirando aria buona.
Userò la linea 3 della metro in direzione Ogeum e scenderò al capolinea, per prendere la linea 5 in direzione Sangil dong, fermata Olympic park.
Userò la linea 3 della metro in direzione Ogeum e scenderò al capolinea, per prendere la linea 5 in direzione Sangil dong, fermata Olympic park.
In attesa dell’arrivo della metro, studio la mappa, fedele compagna e guida di tutti i miei tour raccontati in questo blog.
Una signora, forse avvisando delle difficoltà da parte mia, si avvicina: "Can I help you?". In poche parole, trova quello che stavo cercando, rendendomi la vita più facile. Grazie, signora!
Uscendo dalla metro, perdo anche l'aria condizionata.
Ahimè! Non ci sono indicazioni per il roseto. Alla mia destra, vedo dei cantieri, in piena attività, nonostante il gran caldo, e, fortunatamente, un Coffee Bean. Con la scusa di un cappuccino, chiederò colà informazioni.
Il bar è davvero piccolo; si trova al centro di una struttura a semicerchio, occupato da negozi.
E’ pieno di clienti, i quali, seduti ai tavoli, consumano, per lo più, bevande fredde. Alla giovane cassiera, chiedo aiuto ed, in tutta risposta, mentre mi spiega la strada, per raggiungere il museo, inizia a disegnare su un foglio bianco la mappa; terminata me la consegna con un largo sorriso.
E’ pieno di clienti, i quali, seduti ai tavoli, consumano, per lo più, bevande fredde. Alla giovane cassiera, chiedo aiuto ed, in tutta risposta, mentre mi spiega la strada, per raggiungere il museo, inizia a disegnare su un foglio bianco la mappa; terminata me la consegna con un largo sorriso.
Sono talmente meravigliato che inizio a ringraziarla, inchinandomi più volte. Anche lei s'inchina ed il duetto va avanti per un pezzo, finché, con la coda dell'occhio, scorgo lo sguardo minaccioso di una signora, dietro di me, in attesa di ritirare lo scontrino.
Repentinamente, smetto d'inchinarmi ed anche la cassiera fa lo stesso e lascio il passo all'indiavolata (per causa mia) signora, che procede verso la cassa con la stessa velocità di Messi, quando effettua degli slalom tra tre avversari.
Ritirata la preziosa mappa della cassiera, mi accomodo ad un tavolino, confrontando il prezioso foglio con la cartina, che uso sempre. La strada è disegnata molto chiaramente e, poi, non è così lontano da qui.
Repentinamente, smetto d'inchinarmi ed anche la cassiera fa lo stesso e lascio il passo all'indiavolata (per causa mia) signora, che procede verso la cassa con la stessa velocità di Messi, quando effettua degli slalom tra tre avversari.
Ritirata la preziosa mappa della cassiera, mi accomodo ad un tavolino, confrontando il prezioso foglio con la cartina, che uso sempre. La strada è disegnata molto chiaramente e, poi, non è così lontano da qui.
Infatti, attraversata la strada, passo accanto ai rumorosi cantieri e, per mia fortuna, devo percorrere un viale alberato, che concede un po’ di frescura all’accaldato pedone.
Il rose plaza si trova all’angolo a circa 300 metri dal Coffee Bean.
E’ davvero un trionfo di colori e profumi. Al centro di questa porzione dell'Olimpic park, ci sono tante varietà di rose, organizzate come per un magnifico bouquet.
Per entrare nello spazio, si passa sotto una imitazione di un monumento d'epoca romana; delle signore lavorano e riassettano il terreno, mentre mi trovo in quest'angolo di verde mi allontano, per un po' dalla vita e dai suoi problemi e per un attimo dimentico anche me stesso!
Le rose |
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