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martedì 18 settembre 2012

17 Settembre 2012. Visita al Museo “Cheongwadae Saranchae”


Dietro al palazzo Gyeongbokgung, che è stato già oggetto di una mia visita, descritta in un Post, c’è un interessante Museo, il “Cheongwadae Saranchae”, che, oserei definire, un “monumento” alla moderna Corea.
Di fronte al Museo, la Casa Azzurra, residenza del Presidente della Repubblica.

Ho costeggiato il palazzo Gyeongbokgung e sono stato gentilmente fermato da diversi poliziotti, in tenuta antisommossa, che mi chiedevano dove stessi andando, poiché la strada era off limits.
Ricevuta la risposta, mi facevano procedere senza problemi.
Arrivato proprio in fondo alla strada, ho visto la Casa Azzurra presidenziale e alla sua destra, la mia destinazione.
Il Museo è una struttura modernissima a due piani, incastonata tra dei deliziosi giardini, davvero ben curati ed una grande fontana, di cui, purtroppo, non posso dire molto, poiché le spiegazioni erano solo in lingua coreana (!).

La fontana, che si trova davanti l'ingresso del Museo

Il Museo offre una panoramica della vita e della crescita, che ha avuto la Corea del Sud durante gli anni del dopoguerra.
L'ingresso del Museo
Entro nel bel complesso e vengo accolto dall’immancabile sorriso senza confini della bella inserviente, che si trova al desk.
Prontamente, mi consegna la guida in inglese e mi dimostra disponibilità, qualora avessi domande da farle a proposito di ciò che vedrò. Tanta gentilezza e tanta bella fanciulla…cominciamo bene Alessandro!

Entriamo nella prima sala.

La penisola coreana si trova alla punta nordest del continente euroasiatico tra il 33° ed il 43° la latitudine nord ed il 124° ed il 132° longitudine est. Confina con la Cina e Russia ed è situata di fronte al Giappone. Ha circa 50.000.000 di abitanti, distribuiti in 220.572 km. quadrati. S’inizia con l’esposizione della carta moneta, gli won, per poi parlare di Seul, la capitale.

La moneta coreana: gli won

Nel diciottesimo secolo a.C., il regno di Baekje stabilì la capitale in Wiryeseong, la moderna Seoul, che diventò, dall’inizio della dinastia Joseon, la sede del governo monarchico. Dalla dinastia Joseon ad oggi, Seoul è stato il centro politico, economico, amministrativo e culturale della nazione coreana. Nel 1988, ha ospitato i Giochi olimpici e. nel 2002, il Campionato del mondo di Calcio. La capitale è, altresì, considerata l’icona del “miracolo del fiume Han”, perché da Seul è partita la spinta per la ricostruzione del Paese, che a partire dalla fine della Guerra di Corea, ha portato, oggi, ad essere uno delle nazioni più industrializzate del mondo. E’ la città, che detiene il maggior numero dei Musei della nazione ed anche ha molti siti archeologici patrimonio dell’Unesco.

Conclusa la visita al primo piano, mi reco al secondo piano, salendo una scala, dove è anche indicato dove “mettere i piedi”.

Attenzione a dove si mettono i piedi!

Al secondo piano, due saranno le sale da visitare. La prima ha carattere politico, infatti sono ospitate le foto dei Presidenti della Repubblica a cominciare da Rhee Syng Man (1948 – 1960).

Il periodo della sua presidenza fu segnato dalle vicende della Guerra Fredda, che scatenarono forti tensioni nella penisola coreana. Mosso da una fede fortemente anti-comunista, Rhee guidò la Corea del Sud nel travagliato periodo della Guerra di Corea.

In gioventù divenne un attivista della lotta nazionalista contro il dominio giapponese e, per questo, fu arrestato nel 1897, per aver partecipato ad una dimostrazione contro la monarchia e venne rilasciato solo nel 1904, anno in cui abbandonò la Corea, per emigrare negli Stati Uniti. Qui conseguì gli studi sia alla George Washington University che alla Princeton University e fu enormemente influenzato e forgiato dalla cultura occidentale.

Nel 1910 Rhee fece ritorno in Corea, che, nel frattempo, era stata annessa dal Giappone. Ben presto il suo attivismo nazionalistico attirò le malevoli attenzioni dell'esercito d'occupazione nipponico, costringendolo a fuggire in Cina.

Dopo la liberazione della Corea dal dominio giapponese, Rhee fece ritorno a Seul e fu così che, nel 1945, venne eletto presidente del governo provvisorio della Corea liberata.

Il 10 maggio 1948 Rhee venne eletto alla carica di primo Presidente della Corea del Sud grazie al consenso del parlamento coreano, sconfiggendo l'altro candidato, Kim Gu, ultimo presidente del Governo Provvisorio.

Sfruttando appieno i poteri della sua carica, Rhee cercò di rinforzare ancora di più il proprio controllo sul paese, e nel maggio del 1952, mentre il governo aveva ancora la sua sede provvisoria a Busan a causa del conflitto, Rhee per mezzo di emendamenti alla costituzione rese la presidenza una carica a elezione diretta.

La terza elezione alla presidenza di Rhee avvenne a seguito della morte improvvisa del suo avversario e, nel 1960, terminò anche il suo terzo mandato, ma a causa di pesanti manifestazioni di piazza, guidate dagli studenti, lo costrinsero a rassegnare le dimissioni il 28 aprile 1960.

Yun Bo Seon (1960 – 1962). Studiò nel Regno Unito presso l’Università di Edimburgo e tornò in Corea nel 1932. Ricoprì le cariche di: sindaco di Seul, ministro del Commercio e Presidente del Partito Democratico, prima di essere eletto Presidente.

Park Cheong Hee (1963 – 1979). E’ stato un generale dell’esercito sudcoreano e terzo primo ministro. Prese il potere nel 1961 con un colpo di stato e governò come un uomo forte non eletto, fino alla sua elezione formale come presidente nel 1963, incarico che mantenne per 16 anni, fino al suo assassinio il 26 ottobre 1979.

Park è ancora oggi ricordato per essere stato l’artefice dell'industrializzazione e della rapida crescita economica della Corea del Sud. Nonostante ciò, rimane una figura controversa nella storia della Corea del Sud a causa del suo modo dittatoriale di governare il paese, in particolare dopo il 1971.

Quando salì al potere nel 1961, il reddito pro capite della Corea del Sud era di 72 dollari. La Corea del Nord era la maggiore potenza economica e militare della penisola, grazie anche alla grande quantità di aiuti economici, tecnici e finanziari, ricevuti dai paesi del blocco comunista come l' Unione Sovietica, la Germania orientale e la Polonia.

Per risollevare la disastrata economia, normalizzò i rapporti con il Giappone, nonostante le ferite di una colonizzazione fossero ancora aperte. Decise la partecipazione dell’esercito sudcoreano nella guerra del Vietnam, per migliorare, anche, le relazioni con gli Stati Uniti, portano, nello stesso tempo, la nazione in una collocazione internazionale migliore.

Eletto per la terza volta presidente, dichiarò lo “stato di emergenza” a causa di “realtà pericolose della situazione internazionale e nell’ottobre 1972, sciolse il parlamento e sospese la Costituzione.

Il 16 ottobre 1979, manifestazioni studentesche chiedono la fine della dittatura; l'agitazione crescente della popolazione portò, come grave conseguenza, all’assassinio di Park Chung Hee.
Sua figlia, oggi, è un importante personaggio politico.

Choi Kyu Hah (1979 – 1980). Dopo l'assassinio di Park Chung-hee nel 1979, l'allora primo ministro Choi divenne presidente ad interim.

A causa dei disordini, derivanti da regime autoritario di Park, Choi promise elezioni democratiche ed una nuova costituzione. Choi vinse le elezioni nel dicembre dello stesso anno.

Nel dicembre del 1979, il generale Chun Doo-hwan con alcuni militari, compirono un nuovo colpo di stato contro il governo Choi, dichiarando la legge marziale e diventando, di fatto, il sovrano del Paese. Tornarono gli studenti in piazza e Choi fu costretto a dimettersi ed il primo ministro Park Chung Hoon divenne presidente facente funzione fino all'elezione del nuovo presidente.

Chun Doo Hwan (1980 – 1988) fu generale dell’esercito e Presidente della Repubblica.
 Nel dicembre del 1958 Chun sposò Lee Soon Ja, figlia del generale coreano in pensione Lee Kyudong, amico personale del presidente Park Chung-hee. Nel 1959 Chun fu inviato negli Stati uniti per un periodo di addestramento di cinque mesi in guerra psicologica presso il campo militare di Fort Black in Carolina del Nord.

Allo scoppio della rivoluzione d'Aprile il 19 aprile 1960, Chun era presente ad Okinawa, mentre partecipava come membro delle forze speciali alle grandi manovre congiunte tra Stati uniti e Corea. Quando il 16 maggio 1961 il generale Park Chung Hee rovesciò il governo, Chun diede il suo appoggio, collaborando al colpo di Stato e guidando i cadetti dell'accademia militare in marcia su Seul, per affiancare la rivolta. Da questo momento in poi l'ascesa al potere di Chun divenne molto più rapida, nel 1963, con il ripristino della normalità Chun divenne responsabile dei servizi di intelligence coreani e nel 1966 vice comandante delle forze speciali paracadutisti. Nel novembre 1969 venne nominato colonnello e assegnato al Quartier Generale dell'Esercito coreano e nel 1970 fu inviato come volontario in qualità di comandante del 29º Reggimento dell'esercito coreano durante la guerra del Vietnam.

Roh Tae Woo (1988 – 1993), generale dell’aviazione e Presidente della Repubblica. Organizzò i giochi olimpici del 1988. Nel giugno 1987, Chun chiamò Roh come candidato presidenziale ed egli promise un ampio programma di riforme. Primo fra tutti una nuova costituzione più democratica e l'elezione popolare del presidente.

Kim Young Sam (1993 – 1998) è stato il 14 ° presidente della Corea del Sud. Dal 1961, ha trascorsoquasi 30 anni come uno dei leader dell'opposizione della Corea del Sud, e uno dei rivali più potenti ai regimi autoritari di Park Chung-hee e Chun Doo-hwan.

Kim è stato il primo civile a ricoprire la carica di Presidenti, dopo più di 30 anni di generali. Ha presieduto una massiccia campagna anti-corruzione, fece arrestare due suoi predecessori ed inaugurò una nuova politica di internazionale.

Kim Dae Jung (1998 – 2003) è stato il quindicesimo presidente della Corea del Sud, premio Nobel per la pace nel 2000.

Convinto sostenitore della democrazia nel suo Paese dagli anni cinquanta, è stato un accanito oppositore prima del regime di Syngman Rhee e poi del generale Park Chung-hee.

Sfuggito a numerosi attentati, nel 1961, dopo la caduta del governo di Syngman Rhee, è stato eletto membro dell'Assemblea nazionale e nel 1971, in qualità di rappresentante del Partito democratico coreano e avversario del generale Park Chung-hee, si è presentato alle elezioni presidenziali, ottenendo solo il 40% dei voti.

Arrestato più volte negli anni settanta dai servizi segreti sudcoreani, nel 1980, dopo il golpe del generale Chun Doo Hwan, è stato condannato a morte come responsabile della rivolta esplosa nella sua provincia natale. Commutata la pena in vent'anni di carcere, nel 1982 Dae-Jung è stato trasferito negli Stati Uniti per cure mediche, dove è rimasto come esule per tre anni e portavoce della democrazia sudcoreana.

Convinto che ormai la dittatura di Chun Doo Hwan stesse per finire, nonostante il rischio di un nuovo arresto ha fatto ritorno in Corea, dove al fianco dell'amico e poi suo avversario, Kim Young-sam, ha guidato dal 1986 al 1987 le sollevazioni popolari che hanno portato alla caduta del regime.

Dopo essersi presentato prima alle elezioni presidenziali del 1987 e poi del 1992, vinte dai suoi avversari, alleati ancora con i rappresentanti del vecchio regime, nel 1997 viene eletto presidente della Corea del Sud, risollevando il Paese dalla crisi finanziaria con la scelta della politica liberistica del Fondo Monetario Internazionale. Avviata nel 2000 anche una politica di riconciliazione con la Corea del Nord, nello stesso anno Dae-Jung ha ricevuto il Nobel per la pace, per il suo lavoro a favore della democrazia e dei diritti umani nella Corea del Sud e in generale in Asia.

Roo Moo Hyun (2003 – 2008), sedicesimo presidente della Corea del Sud. Prima di entrare in politica, Roh era un avvocato dei diritti umani.

La sua carriera politica è stata segnata dal tentativo di sopraffare il regionalismo, che stava prendendo sempre maggiore importanza all'interno della vita politica della Corea del Sud, culminando poi con la sua elezione alla presidenza. Il bisogno di un riformista liberale e la presenza di un partito anti-Americano spianarono la strada alla vittoria di Roh.

Fra le più importanti mosse politiche di Roh troviamo l'impopolare decisione di mandare truppe coreane in Iraq, un tentativo fallito di spostare la capitale da Seoul alla regione di Chungcheong, e un'offerta di formare una grande coalizione con il partito conservatore Hannara (traducibile in: Grande Partito Nazionale) che fu aspramente criticata. L'impopolarità di Roh è stata alimentata anche dalle sue politiche nei confronti della Corea del Nord, che è fonte di varie discussioni, specialmente in seguito al test nucleare della Corea del Nord.

Il 23 maggio 2009, forse a causa delle indagini per corruzione che si stavano portando avanti contro di lui, viene trovato morto probabilmente per suicidio.

Terminato il doveroso omaggio ai Presidenti della Corea del Sud, in un pannello gli autografi d’importanti Capi di Stato e Primi Ministri esteri, che sono stati in visita, a cominciare dal nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano;

Il nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano
 il primo ministro inglese, David Cameron;

Il primo ministro inglese, David Cameron
la cancelliera Angela Merkel

La cancelliera tedesca Angela Merkel
e, per concludere, il Presidente USA Obama.

Il presidente degli USA Barack Obama

Nell’ultima sala espositiva, c’è la riproduzione del tavolo, che ha ospitato il G20 nel 2010.
La riproduzione del tavolo, che ha ospitato il G 20 del 2010

Terminato il giro, sono uscito sull’ampio balcone, per una foto ricordo della Casa Azzurra.
La "Casa Azzurra" sede del Primo ministro sudcoreano

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