Ho visto la pubblicità del musical "La cage aux folles", che si replica, da circa due mesi e - sembra - con grande successo di pubblico, che, soprattutto, femminile riempie ogni sera i posti del GS Art Center di Seoul.
Ho pensato: "Perché no?".
Vidi molti anni fa ed, ogni tanto, rivedo, sempre con estremo piacere, "Il vizietto", protagonisti Michel Serrault ed il nostro Ugo Tognazzi e, ricordandomi la trama, perché non andarea vedere la versione musical - coreana del film?
Anche in Italia, è stata tratta la commedia teatrale, ma non ho avuto, purtroppo, la possibilità di vederla; stando a Seoul, non capendo neanche una parola di coreano...potrebbe essere un'esperienza interessante!
Insomma, mi collego al sito e prenoto il biglietto.
Così alle 19,45, mi presento davanti al GS Art Center: un incredibile grattacielo con una serie infinita di servizi. Al piano - 1, c'i sono ogni ben di Dio di servizi di ristorazione e ne approfitto, per prendere un cappuccino. Mi reco da "Starbucks". Entrando, come sempre accade, ricevo il saluto congiunto dei lavoranti e mi reco verso la cassa. Prima di me, una cliente sta pagando il conto, usando il telefonino! Esatto: la consumazione sarà pagata direttamente sul conto telefonico. Come innovazione, non mi sembra affatto male. C'è solo qualche problema e la cliente si attarda; immediatamente una lavorante apre un'altra cassa, per evitare che la mia attesa diventi sempre più lunga e, forse, snervante per me. M'invita ad accomodarmi e digita la mia ordinazione. Ci sono diversi "tagli"; io scelgo la "taglia venti". Per "taglia" s'intende la quantità di cappuccino; io scelgo, ovviamente, la "taglia XXL"!
Ritirato il cappuccino, mi reco verso l'ascensore, che, in quel momento, conta moltissimi clienti in attesa. Tutti, forse, si recano allo spettacolo?
Il teatro si trova al quinto piano; una volta tanto, non dovrò recarmi sottoterra! Anche se gli ambienti interrati sono molto confortevoli, estremamente eleganti e raffinati, si sta sempre sottoterra ed a me un po'...preoccupa!
La hall del teatro è molto grande e ospita molto pubblico (in prevalenza femminile) estremamente vociante, chiassoso ed in attesa di entrare in Sala.
Ci sono due bar, nelle vicinanze degli ingressi operanti.
Spettatori in attesa di entrare in Teatro. |
L'ingresso è aperto dieci minuti, prima che inizi lo spettacolo.
La sala è molto grande e si riempie in pochi minuti. Il palcoscenico ha il sipario aperto e si sentono gli strumenti d'orchestra provare qualche passo.
Una voce annuncia qualcosa che non capisco, poco dopo l'ingresso del direttore d'orchestra, anzi della...direttrice d'orchestra segna l'inizio dello spettacolo.
L'attacco del Maestro viene dato a luci ancora accese.
Lo spettacolo dura tre ore. Protagonisti solo uomini (questo forse il motivo di una presenza di pubblico femminile rilevante?); alcuni dei quali molto belli. Cantano, danzano, atteggiandosi in pose assai effeminate.
Tra i due protagonisti, scelgo Albin: l'attore canta molto bene, balla con grazia, si muove con femminile eleganza e recita in modo divertente.
Bravo altrettanto l'interprete di Renato (il nostro grande Ugo Tognazzi) e il contorno merita davvero il plauso generale.
La gente si diverte, ride sonoramente ed applaude con gran foga.
La trama è pressoché identica al film.
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