Sono stato bruscamente svegliato nel cuore della notte da un violentissimo temporale, che si è scatenato improvvisamente, rovesciando una pioggia torrenziale sulle strade semideserte della capitale coreana.
Alle 7,00, il sole brillava nel cielo, illuminando i giardini ben curati del condominio dove abito dello sfuggevole e tenue colore del caldo mattino di inizio estate.
Ho consumato una colazione a base di latte, yogurt, frutta e l'immancabile caffé Nespresso, che ho portato con me dall'Italia, fedele compagno di ogni viaggio.
Appena fuori casa, il vento fresco del mattino sembra accarezzare il mio viso, mettendomi di buon umore.
Decido d'incamminarmi verso il fiume Han, che si trova vicino al mio condominio; in questa zona di Seul si restringe e si abbassa molto il livello dell'acqua.
Incontro signore e signori di una certa età in coppia o da soli e spesso in compagnia di un cane di piccola taglia e l'occorrente, per rimuovere gli escrementi del piccolo animale domestico. La folta vegetazione, che incornicia il fiume, fa penetrare delle sottili lame di luce, che riflettono sul terreno, sopra il quale è stata estesa una guida, per rendere più agevole la passeggiata.
Alcuni giardinieri sono occupati a riassettare, ordinare e pulire le piante, di cui è indicato il nome su un piccolo palo di legno alto 50 centimetri, conficcato nel terreno. Accenno un lieve sorriso in direzione dei giardinieri, che rispondono con garbo. Mi trovo in Paradiso? No! Mi trovo, semplicemente, in un Paese, dove l'educazione è, per tutti, di primaria importanza! Da noi, sembra che l'educazione sia passata di moda ed è ad appannaggio degli anziani, dei "superati" e degli antichi.
Il vento fresco della mattina sembra giocare con le foglie degli alberi, divertendosi a spostarle, cambiandone così la disposizione.
Passeggio, mentre il mio sguardo si perde di fronte alla natura, che, in questa parte di Seul, è molto curata. Alla mia sinistra, lo scorrere dell'acqua con il suo inconfondibile suono. Il fondo è roccioso; ogni tanto un ponte collega le due sponde del fiume. Incontro persone, che passeggiano. Sembra di stare lontano dalla trafficata e caotica città, nella quale dovrò tuffarmi ed invece mi trovo nel cuore di Seul.
Alla fine di una leggera salita, attraverso il ponte, per recarmi dall'altra parte del piccolo fiume. La distanza dall'acqua è di qualche metro; lo sciabordio continua placido, "tutto scorre".
Arrivato dall'altra parte del fiume, cammino nella direzione opposta, per rincasare. Il paesaggio non cambia; tanta natura, così ben curata, ispira un senso di pace, di serena beatitudine. Qui, il rumore fastidioso delle automobili non arriva; i possenti tronchi degli alberi sembrano respingere coriacemente gli attacchi del caos cittadino, regalando protezione e tranquillità.
Immerso nei miei pensieri, rincaso, saluto il custode, impegnato a sistemare la posta nelle cassette.
In Corea, non si trovano attaccati (a volte con lo scotch) il cognome dei residenti ai citofoni ed alla cassetta della posta. L'appartamento, in cui si vive, è contrassegnato da due numeri: il primo indica il numero civico, il secondo il piano e l'interno uniti.
Sicché non è possibile sapere il cognome di chi abita; ottimo rimedio per il rispetto della privacy! Posso solo io comunicare il mio indirizzo, se lo voglio.
La mattinata scorre tranquilla, il sole splende ed il caldo inizia a farsi sentire.
Oggi visiterò un Centro commerciale, che si trova vicino casa il "Lotte Department Store". (http://www.lotte.co.kr/)
Anche in questo caso, si tratta di una costruzione ultra moderna, con un parcheggio multipiano direttamente comunicante con il mastodontico edificio.
Una graziosa fanciulla, al mio arrivo, con un ampio inchino mi consegna il ticket del parcheggio, che trovo con estrema facilità. Noto come tutti abbiano parcheggiato correttamente, anche io li...imito!
M'incammino verso l'ascensore, che è a pochi passi; tutti sono educatamente in fila ad aspettarlo. Entriamo in ordine ed inizio a visitarlo dall'ultimo piano. ...a proposito, le porte dell'ascensore non si aprono a mano, così come la maggior parte delle porte degli edifici, che si aprono grazie alla fotocellula.
La visita si conclude al piano - 1, dove ha sede il Food court.
Una ragazza mi consegna un foglio pubblicitario, che reclamizza una paninoteca, che offre, per i propri clienti, uno sconto del 10 per cento. ...mi è venuta una fame!!
A domani, amici, corro a mangiare prima che finisca...lo sconto!!
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