La notte è, per me, la memoria del passato, in cui i ricordi conquistano la dimensione dell'impossibilità di essere rivissuti. Tutto è silenzio; quel silenzio, che non è lo spazio vuoto tra due suoni o due parole, ma la dimensione del ricordo, che rivive dentro me, palpita, scalcia, vuole esplodere in vecchie e rinnovate sensazioni. Convivo con tenera malinconia con tutto quello che ho vissuto, sapendo che tutto il mio passato è raccolto proprio in questo attimo. Nella notte, il mio passato, i miei ricordi rivivono dentro di me ed immagino qualcosa che non so dire, qualcosa che non posso dire, perché appartiene ad un mondo, che è stato mio e che ora vive in me, anche se non so in quale parte del mio essere stia. Lui è lì e non mi abbandona, non mi consegna alla solitudine. In quel momento e solo in quel momento, scopro d'aver vissuto.
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