L'estate è appena iniziata e, con essa, le vacanze scolastiche in Italia.
Qui, in Corea del sud, invece, gli studenti sono alla fine dell'anno scolastico, che si concluderà il 20 Luglio. Noto ragazzi sciamare, spesso a crocchi, altre volte da soli lungo i larghi marciapiedi della città con indosso delle divise. Per l'intero corso di studi obbligatorio (dalle elementari al liceo), gli studenti devono indossare la divisa dell'Istituto, cui sono iscritti. A mio avviso, è un'ottima tecnica, assai intelligente, per formare socialmente e civilmente la persona, concepita non solo come individualità, ma come individualità interagente all'interno del contesto sociale, di un corpus al quale appartenere e per cui lavorare. Sarebbe giusto adottare questo tipo di tecnica anche da noi (l'uso della divisa scolastica non è un'esclusiva della Corea del Sud, bensì di tutta l'Asia), per sentirci parte di un corpus e - crescendo - sentirci forse provenienti e quindi appartenenti ad un'unica radice ed origine. Immagino le polemiche, che susciterebbe l'adozione di un simile provvedimento! Mamma mia! Gli italiani in divisa (scolastica)!
Qui, in Corea del sud, invece, gli studenti sono alla fine dell'anno scolastico, che si concluderà il 20 Luglio. Noto ragazzi sciamare, spesso a crocchi, altre volte da soli lungo i larghi marciapiedi della città con indosso delle divise. Per l'intero corso di studi obbligatorio (dalle elementari al liceo), gli studenti devono indossare la divisa dell'Istituto, cui sono iscritti. A mio avviso, è un'ottima tecnica, assai intelligente, per formare socialmente e civilmente la persona, concepita non solo come individualità, ma come individualità interagente all'interno del contesto sociale, di un corpus al quale appartenere e per cui lavorare. Sarebbe giusto adottare questo tipo di tecnica anche da noi (l'uso della divisa scolastica non è un'esclusiva della Corea del Sud, bensì di tutta l'Asia), per sentirci parte di un corpus e - crescendo - sentirci forse provenienti e quindi appartenenti ad un'unica radice ed origine. Immagino le polemiche, che susciterebbe l'adozione di un simile provvedimento! Mamma mia! Gli italiani in divisa (scolastica)!
Mi colpisce molto anche l'educazione stradale e civica dei pedoni (e non solo quelli in divisa). Attraversano la strada solo sulle strisce pedonali ed, alla fermata dell'autobus, sono tutti in fila, uno dietro l'altro in attesa dell'arrivo dell'autobus. All'arrivo del bus, attendono pazientemente i passeggeri scendere e poi, sempre in fila, salgono; quando l'autista accenna che il bus è pieno, educatamente aspettano l'arrivo di un nuovo mezzo pubblico!
Mentre osservo, imbottigliato nel traffico, le persone, mi avvicino all'appuntamento con il pranzo. Ho percorso la Via Olimpica, costruita nel 1988, in occasione delle Olimpiadi, che si svolsero a Seul. E' un'importante arteria urbana a quattro ed, a volte, a cinque corsie per carreggiata, che costeggia il fiume Han, il quale divide in due Seul; una specie di Raccordo urbano, attraverso il quale raggiungere qualsiasi punto della grande metropoli asiatica. Il ristorante si trova a Myeong Don (http://en.wikipedia.org/wiki/Myeongdong), all'interno dell'Hotel Lotte (http://www.lottehotel.com/kr/), trentacinquesimo piano.
Appena arrivato al parcheggio dell'Hotel, una deliziosa signorina, elegantemente vestita, apre la portiera dell'automobile, mi rivolge delle cortesi parole di benvenuto con un sorriso meraviglioso, mentre un'autista provvede a parcheggiare l'automobile.
Le chiedo dove si trova il Ristorante e mi chiede di seguirla. Mi guida attraverso gli ambienti della vastissima hall, abbellita con marmi, quadri e poltrone super lusso. Incontrando, lungo il percorso, gl'inservienti dell'albergo, noto come costoro, al nostro passaggio, mi salutino con parole di benvenuto e gradevoli quanto imbarazzanti inchini!
Poco prima di arrivare al nostro ascensore, attraversiamo una splendida sala. Rallento istintivamente il passo, per ammirare i particolari stucchi del soffitto.
Le chiedo dove si trova il Ristorante e mi chiede di seguirla. Mi guida attraverso gli ambienti della vastissima hall, abbellita con marmi, quadri e poltrone super lusso. Incontrando, lungo il percorso, gl'inservienti dell'albergo, noto come costoro, al nostro passaggio, mi salutino con parole di benvenuto e gradevoli quanto imbarazzanti inchini!
Poco prima di arrivare al nostro ascensore, attraversiamo una splendida sala. Rallento istintivamente il passo, per ammirare i particolari stucchi del soffitto.
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La sala con i particolari stucchi del soffitto. |
La ragazza si preoccupa di prenotare l'ascensore (che arriva immediatamente), mi precede, invitandomi ad entrare, ed andiamo al trentacinquesimo piano.
Arriviamo in pochissimi istanti; ora il mio "angelo custode" mi consegna ad un addetto del ristorante, il quale, dopo le parole di benvenuto e l'inchino, mi accompagna nella sala, dove consumerò il pranzo.
Dietro di me, intanto, la ragazza è sparita.
Mi hanno riservato, fortunatamente, un tavolo vicino la finestra, attraverso la quale ammiro un panorama mozzafiato!
Arriviamo in pochissimi istanti; ora il mio "angelo custode" mi consegna ad un addetto del ristorante, il quale, dopo le parole di benvenuto e l'inchino, mi accompagna nella sala, dove consumerò il pranzo.
Dietro di me, intanto, la ragazza è sparita.
Mi hanno riservato, fortunatamente, un tavolo vicino la finestra, attraverso la quale ammiro un panorama mozzafiato!
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La vista dal 35° piano dell'Hotel Lotte di Seul. |
Un giovane cameriere porta del pane con un carrello, lo pone su un piatto, che posa alla mia sinistra.
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Il piatto del pane |
Dalla consegna del piatto del pane, alla consumazione del dessert, è un piacevolissimo rito, scandito da un servizio perfetto.
Tre sono i camerieri, che, a volte da soli, a volte insieme, in un perfetto concerto di gesti morbidi e misurati presentano i piatti, preparandomi così alla degustazione. Esperienza, almeno una volta nella vita, da provare. La sala (unica nota poco intonata) non è particolarmente suggestiva.
Tre sono i camerieri, che, a volte da soli, a volte insieme, in un perfetto concerto di gesti morbidi e misurati presentano i piatti, preparandomi così alla degustazione. Esperienza, almeno una volta nella vita, da provare. La sala (unica nota poco intonata) non è particolarmente suggestiva.
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La sala da pranzo |
Pierre Gagnaire ha la capacità di esaltare la bontà, insita in ogni alimento, che usa, per creare i suoi splendidi piatti. Tutto è in armonia ed ogni alimento usato esalta le proprietà dell'altro, in un perfetto connubio di sapori, gusti ed emozioni. La sua cucina è un esaltante viaggio alla scoperta di particolarissimi sapori in un crescendo continuo d'indimenticabili emozioni, che ti lasciano finemente appagato.
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La tavola |
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Granité tomate / pastèque; ratouille provencale. Pétales de cabillaud, Avruga; poireaux vinaigrette.
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Si è rapiti dalla delicatezza del fritto, dall'altissima qualità dei prodotti usati (in particolare la mozzarella e la mortadella), del saggio e sapiente uso dei colori dei cibi, tanto da far apparire i suoi piatti dei quadri, caratterizzati da colori ora tenui, ora sgargianti, ora soffusi, ora delicati.
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Velouté de poivron rouge, crème glacée de mais.
Mortadelle, légumes croquants relevés de moutarde de Dijion.
Grenouilles meunière enrobées d'une fine polenta aux cives.
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Hurro poelé puis voilé d'un beurre de poutargue.
Palaisson de pommes de terre, salade de cresson, courgettes et algues nori.
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Filet de veau aux poivre vert; lasagne gratinée au parmesan, roquette / pignon de pin/
capres / citrons confits.
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Marmelade d'aubergine Stiletto, mozzarella.
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Les desserts de Pierre Gagnaire |
Insomma: il servizio ti colpisce per l'eleganza e la misura dei gesti, la vista è conquistata dalla sapiente ed originale unione dei colori del cibo, infine il palato è appagato durante la degustazione.
La sua creatività sorprende, affascina, incanta e conquista chi ha la fortuna di degustare un meraviglioso contrappunto di gusti e sapori unici.
La sua creatività sorprende, affascina, incanta e conquista chi ha la fortuna di degustare un meraviglioso contrappunto di gusti e sapori unici.
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Io, dopo aver mangiato da Pierre Gagnaire |
http://www.starchefs.com/cook/chefs/bio/Pierre-Gagnaire
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