Grazie a tutti di cuore!!
Il blog ha superato i 4.000 contatti! Nonostante la sua attività sia stata dal sottoscritto sospesa (in attesa di un possibile e, mi auguro, imminente ritorno in terra d'Oriente), riesce, comunque, a destare curiosità e (mi auguro) interesse da parte dei lettori.
Grazie ancora e...ci vediamo presto con
"Le nuove avventure de...un italiano in Corea!"
Ciao, ciao!!!!
lunedì 26 novembre 2012
mercoledì 26 settembre 2012
26 Settembre 2012. Grazie!!!!
Grazie a tutti!
Oggi il Blog ha superato i 3.000 contatti!!
Grazie!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Alessandro
Oggi il Blog ha superato i 3.000 contatti!!
Grazie!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Alessandro
martedì 25 settembre 2012
23 Settembre 2012. Ciao Seul!!
E così, finisce questa bella favola. Purtroppo, anche le belle cose, prima o poi finiscono (non so perché, al contrario, le cose brutte sembra che non finiscano mai!).
Si ritorna in Patria! Nell'amatissima Italia.
E' il momento dei ringraziamenti.
Intanto, ringrazio tutti quelli che hanno letto i miei Post. Grazie di cuore; mi auguro, intanto, di non avervi mai annoiato, spero incuriosito e, magari, qualche volta, divertito!
Grazie ancora; stringo affettuosamente a tutti la mano.
Ringrazio poi gli altri protagonisti, che hanno permesso di scrivere su questo Blog (si prega di applaudire solo alla fine, grazie) e sono:
Bosingak Belfry.
Central Buddhism Museum
CGV di Apgujeong.
Cheonggyecheon stream
Emirates Airlines, ottima compagnia aerea.
Espressamente Illy e la simpatica cameriera "Luciana"
Floating Island
Gli Artisti del musical "La cage aux folles"
Il centro commerciale "Garden Five".
Il centro commerciale "Lotte Department Store".
Il centro commerciale "Shinsegae" di Busan.
Il cinema "Broadway"
Il "Cornerstone" del Grand Park Hyatt e tutto il gentilissimo personale di sala.
Il fiume Han, nei cui adiacenti giardini ho passeggiato a lungo.
Il Gyingin Art Hall.
Il Lotte World Folk Museum
Il Mema, museo d'arte contemporanea.
Il Museo Cheongwadae Saranchae
Il Museo del Kimchi
Il Museo delle cere
Il Museo nazionale dell'arte Deoksugung.
Il Museo Savina
Il National Palace Museum.
Il palazzo Changdeokgung.
Il palazzo Deoksugung.
Il palazzo Gyeongbokgung.
Il palazzo Unhyeonggung
Il personale della Lounge "Giotto" dell'aeroporto internazionale Loenardo Da Vinci di Fiumicino.
Il ristorante "Adria" dell'hotel MVL di Yeosu
Il ristorante "Aria" del Westin Chousun di Seul.
Il ristorante "Bennigan's"
Il ristorante "Bruschetta"
Il ristorante "Cine de Chef".
Il ristorante "Continental" dell'Hotel Shilla.
Il ristorante "Dake japanese restaurant"
Il ristorante "Granum Dining Lounge" dell'hotel Banyan Tree
Il ristorante "Just steak" di Apgujeong.
Il ristorante "La Seine" dell'hotel Lotte
Il ristorante "On the border"
Il ristorante "Outback"
Il ristorante "Palsun" dell'Hotel Shilla.
Il ristorante "Peninsula" dell'Hotel Lotte
Il ristorante "Quenns Park"
Il ristorante "School food"
Il ristorante "Square" del Novhotel.
Il ristorante "T Next"
Il ristorante "Uno"
Il ristorante "Walking on the cloud"
Il ristorante "Won Kang"
Il ristorante "Yongsusan"
Il "Rosetum Plaza"
Il Tapgol Park.
Il tempio buddhista Bongeunsa dove ho trovato un'oasi di pace spirituale.
Il tempio buddhista Jogyesa.
Il Tteok Museum.
Il Yongsan family park.
L'Acquario di Coex Mall
L'Expo 2012 di Yeosu ed il simpaticissimo rappresentante dell'amata Arma dei Carabinieri.
L'eccellente Compagnia ferroviaria coreana.
L'Hotel Lotte di Seoul dove ho dormito per una notte.
L'Hotel MVL di Yeosu.
L'Hotel Westin Chosun di Busan
L'Outle Lotte di Paju e l'indimenticabile commesso delle "Stampelle".
L'Outlet Shinsegae di Paju
La cattedrale cattolica di Myeong Dong.
La chiesa metodista Chung Dong.
La libreria "Kyobo".
La metropolitana di Seul servizio impeccabile per puntualita', compdita', puliza dei locali.
La meravigliosa cita' di Busan.
La Mostra permanente dedicata a Yi Sun Shin.
La Mostra permanente dedicata al Re Sejong.
La mostra personale di Lee Bul all'Artsonje center.
La paninoteca "Burger Hunter" e lo sconto del 10% applicato a tutti i clienti.
La paninoteca "Salt and butter"
La paninoteca "Smokey Saloon"
La "Vichy spa" e le dotte spiegazioni della massaggiatrice.
Leeum Samsung Museum of Art
Lo straordinario, geniale regista Kim Ki Dik ed il film "Pieta"
Megabox di Coex Mall.
National Folk Museum of Korea
National Museum of Korea
Pierre Gagnaire e la sua indimenticabile cucina.
Seonjeongneung Royal Tombs.
Stefano Di Salvo, sublime executive chef.
The War Memorial of Korea ed, in modo particolare, i Sei Eroi della battaglia di Yeonpyeong.
Ciao da un Italiano in Corea!!!
Alessandro
Si ritorna in Patria! Nell'amatissima Italia.
E' il momento dei ringraziamenti.
Intanto, ringrazio tutti quelli che hanno letto i miei Post. Grazie di cuore; mi auguro, intanto, di non avervi mai annoiato, spero incuriosito e, magari, qualche volta, divertito!
Grazie ancora; stringo affettuosamente a tutti la mano.
Ringrazio poi gli altri protagonisti, che hanno permesso di scrivere su questo Blog (si prega di applaudire solo alla fine, grazie) e sono:
Bosingak Belfry.
Central Buddhism Museum
CGV di Apgujeong.
Cheonggyecheon stream
Emirates Airlines, ottima compagnia aerea.
Espressamente Illy e la simpatica cameriera "Luciana"
Floating Island
Gli Artisti del musical "La cage aux folles"
Il centro commerciale "Garden Five".
Il centro commerciale "Lotte Department Store".
Il centro commerciale "Shinsegae" di Busan.
Il cinema "Broadway"
Il "Cornerstone" del Grand Park Hyatt e tutto il gentilissimo personale di sala.
Il fiume Han, nei cui adiacenti giardini ho passeggiato a lungo.
Il Gyingin Art Hall.
Il Lotte World Folk Museum
Il Mema, museo d'arte contemporanea.
Il Museo Cheongwadae Saranchae
Il Museo del Kimchi
Il Museo delle cere
Il Museo nazionale dell'arte Deoksugung.
Il Museo Savina
Il National Palace Museum.
Il palazzo Changdeokgung.
Il palazzo Deoksugung.
Il palazzo Gyeongbokgung.
Il palazzo Unhyeonggung
Il personale della Lounge "Giotto" dell'aeroporto internazionale Loenardo Da Vinci di Fiumicino.
Il ristorante "Adria" dell'hotel MVL di Yeosu
Il ristorante "Aria" del Westin Chousun di Seul.
Il ristorante "Bennigan's"
Il ristorante "Bruschetta"
Il ristorante "Cine de Chef".
Il ristorante "Continental" dell'Hotel Shilla.
Il ristorante "Dake japanese restaurant"
Il ristorante "Granum Dining Lounge" dell'hotel Banyan Tree
Il ristorante "Just steak" di Apgujeong.
Il ristorante "La Seine" dell'hotel Lotte
Il ristorante "On the border"
Il ristorante "Outback"
Il ristorante "Palsun" dell'Hotel Shilla.
Il ristorante "Peninsula" dell'Hotel Lotte
Il ristorante "Quenns Park"
Il ristorante "School food"
Il ristorante "Square" del Novhotel.
Il ristorante "T Next"
Il ristorante "Uno"
Il ristorante "Walking on the cloud"
Il ristorante "Won Kang"
Il ristorante "Yongsusan"
Il "Rosetum Plaza"
Il Tapgol Park.
Il tempio buddhista Bongeunsa dove ho trovato un'oasi di pace spirituale.
Il tempio buddhista Jogyesa.
Il Tteok Museum.
Il Yongsan family park.
L'Acquario di Coex Mall
L'Expo 2012 di Yeosu ed il simpaticissimo rappresentante dell'amata Arma dei Carabinieri.
L'eccellente Compagnia ferroviaria coreana.
L'Hotel Lotte di Seoul dove ho dormito per una notte.
L'Hotel MVL di Yeosu.
L'Hotel Westin Chosun di Busan
L'Outle Lotte di Paju e l'indimenticabile commesso delle "Stampelle".
L'Outlet Shinsegae di Paju
La cattedrale cattolica di Myeong Dong.
La chiesa metodista Chung Dong.
La libreria "Kyobo".
La metropolitana di Seul servizio impeccabile per puntualita', compdita', puliza dei locali.
La meravigliosa cita' di Busan.
La Mostra permanente dedicata a Yi Sun Shin.
La Mostra permanente dedicata al Re Sejong.
La mostra personale di Lee Bul all'Artsonje center.
La paninoteca "Burger Hunter" e lo sconto del 10% applicato a tutti i clienti.
La paninoteca "Salt and butter"
La paninoteca "Smokey Saloon"
La "Vichy spa" e le dotte spiegazioni della massaggiatrice.
Leeum Samsung Museum of Art
Lo straordinario, geniale regista Kim Ki Dik ed il film "Pieta"
Megabox di Coex Mall.
National Folk Museum of Korea
National Museum of Korea
Pierre Gagnaire e la sua indimenticabile cucina.
Seonjeongneung Royal Tombs.
Stefano Di Salvo, sublime executive chef.
The War Memorial of Korea ed, in modo particolare, i Sei Eroi della battaglia di Yeonpyeong.
Ciao da un Italiano in Corea!!!
Alessandro
sabato 22 settembre 2012
22 Settembre 2012. Oggi si mangia “On the border”
Oggi si mangia messicano! Ho scovato un ristorante che sembra niente male all'interno di Coex Mall: “On the border”.
Quando sono a Roma, spesso, mi reco ad un ristorante messicano, che si trova all'interno di Parco Leonardo a Fiumicino.
L'ambiente è molto carino. Vicino ad una vetrata, in prossimità dell’ingresso sono stati predisposti degli sgabelli vicino ad un unico lungo tavolo. Alle spalle il bar, dove armeggia una signorina, intenta ad ordinare dei bicchieri, che ha appena tolto dalla lavastoviglie. La cassa si trova alla destra degli sgabelli. Una cameriera m'introduce al tavolo per due persone.
Alla mia sinistra, tavoli con comode poltrone per 4 ospiti. In questo momento, due i tavoli occupati. Una coppia con lui occhialuto capelli (tanti) immobili, che vanno verso l'alto il viso e paffuto e rotondo, faccia da bravo ragazzo. Indossa una camicia a maniche lunghe, di cui ha sciolto i primi due bottoni, che lasciano vedere la maglia della salute. Lei invece è molto carina, classica orientale: non troppo alta, capelli lunghi neri ben curati, tacchi, quel tanto che basta.
Invece, in un altro tavolo, siedono tre amici, uniti, penso, dall'amore per il cibo. Infatti hanno ordinato un’infinità di piatti e mangiano con gioia, assaporandone i gusti e le prelibatezze, commentando sonoramente. E’ una gioia vederli mangiare.
Trasmettono della musica sudamericana in continuazione; ora riconosco l’inconfondibile voce di Vinicius De Moraes, che interpreta un malinconico samba.
Un'altra caratteristica di questo locale è legata alla scelta del personale. Solitamente tra i tavoli, si muovono leggiadre e pudicamente sensuali cameriere a volte indossanti minigonne niente male. In questo locale, invece, penso che abbiano pubblicato un avviso del genere:
“Cercasi personale di sala per ristorante messicano. Si preferiscono ragazze non alte più 1.70, possibilmente tendenti alla pinguedine e con capelli rigorosamente fino al collo”.
Le cameriere, infatti, rispecchiano tutte le richieste di questo genere. La mia cameriera arriva con i piatti precedentemente ordinati: Ceasar salad e bistecca. La Caesar salad fu inventata da Cesare Cardini, il quale emigrò negli Stati Uniti, nella città di San Diego. Aprì un ristorante in Messicoe crea questa insalata, che diventerà famosa in tutto il mondo. Chissà, se qui, in Corea, ne sono al corrente?
Il cibo ordinato è davvero buono e gustoso.
Mi sembra ancora una volta di non aver scelto male.
Quando sono a Roma, spesso, mi reco ad un ristorante messicano, che si trova all'interno di Parco Leonardo a Fiumicino.
L'ambiente è molto carino. Vicino ad una vetrata, in prossimità dell’ingresso sono stati predisposti degli sgabelli vicino ad un unico lungo tavolo. Alle spalle il bar, dove armeggia una signorina, intenta ad ordinare dei bicchieri, che ha appena tolto dalla lavastoviglie. La cassa si trova alla destra degli sgabelli. Una cameriera m'introduce al tavolo per due persone.
Alla mia sinistra, tavoli con comode poltrone per 4 ospiti. In questo momento, due i tavoli occupati. Una coppia con lui occhialuto capelli (tanti) immobili, che vanno verso l'alto il viso e paffuto e rotondo, faccia da bravo ragazzo. Indossa una camicia a maniche lunghe, di cui ha sciolto i primi due bottoni, che lasciano vedere la maglia della salute. Lei invece è molto carina, classica orientale: non troppo alta, capelli lunghi neri ben curati, tacchi, quel tanto che basta.
Invece, in un altro tavolo, siedono tre amici, uniti, penso, dall'amore per il cibo. Infatti hanno ordinato un’infinità di piatti e mangiano con gioia, assaporandone i gusti e le prelibatezze, commentando sonoramente. E’ una gioia vederli mangiare.
Trasmettono della musica sudamericana in continuazione; ora riconosco l’inconfondibile voce di Vinicius De Moraes, che interpreta un malinconico samba.
Un'altra caratteristica di questo locale è legata alla scelta del personale. Solitamente tra i tavoli, si muovono leggiadre e pudicamente sensuali cameriere a volte indossanti minigonne niente male. In questo locale, invece, penso che abbiano pubblicato un avviso del genere:
“Cercasi personale di sala per ristorante messicano. Si preferiscono ragazze non alte più 1.70, possibilmente tendenti alla pinguedine e con capelli rigorosamente fino al collo”.
Le cameriere, infatti, rispecchiano tutte le richieste di questo genere. La mia cameriera arriva con i piatti precedentemente ordinati: Ceasar salad e bistecca. La Caesar salad fu inventata da Cesare Cardini, il quale emigrò negli Stati Uniti, nella città di San Diego. Aprì un ristorante in Messicoe crea questa insalata, che diventerà famosa in tutto il mondo. Chissà, se qui, in Corea, ne sono al corrente?
Il cibo ordinato è davvero buono e gustoso.
Mi sembra ancora una volta di non aver scelto male.
venerdì 21 settembre 2012
21 settembre 2012. Visita al Museo “Savina” di Seul
Questa mattina un sole, pienamente estivo, brilla nel cielo di Seul. La quotidiana passeggiata mattutina al fiume Han è stata particolarmente piacevole.
Quest'oggi visiterò un museo, dove sono raccolte opere di artisti contemporanei. Devo confessare che, fino a qualche tempo fa, nutrivo una certa diffidenza verso le produzioni artistiche dei contemporanei e purtroppo non mi sforzavo neanche di provare a comprendere i lavori (non dico a capirli). E’ un atteggiamento completamente sbagliato: il ruolo dell'artista, a mio avviso, è, anche, quello di raccontare, attraverso propri processi interiori più o meno profondi, la realtà, in cui tutti viviamo attraverso il pennello, lo scalpello, la parola o il suono.
Cosa è rimasto del passato? Che cosa abbiamo ereditato da chi ci ha preceduto?
L'arte, esclusivamente l'arte.
Il tempo ci ha consegnato nelle nostre mani quell'arte, che è la migliore ed unica chiave di lettura dei tempi andati e che rimane, comunque, l'unica testimonianza, per comprendere quale fosse la civiltà, che ci ha proceduto.
Ecco perché reputo fondamentale il ruolo dell'artista nella società civile, egli è colui che ha gli strumenti operativi, per aiutarci a comprendere il mondo, in cui viviamo. E’ chiaro che si dovrà dividere “il grano dal loglio”, ma, fortunatamente, ci verrà in soccorso il capolavoro stesso in questa importante missione.
L'arte, per essere tale, deve essere universale, deve saper parlare allo spirito di chi si pone in religioso ascolto. A questo punto, gli artisti dovrebbero essere coccolati, aiutati e spronati all'atto creativo. Oggi, al contrario, assistiamo al processo inverso: gli intellettuali, gli artisti sembra che non servano a nulla. E’ anche vero che dovremmo chiederci sinceramente, se ci sono, in giro, artisti ed intellettuali pronti a servire solo ed esclusivamente la propria sensibilità e non il potentato di turno, rinnegando anche la propria personalità.
Ogni epoca fornisce alla società civile gli artisti, che, se messi nella condizione ottimale di “lavorare”, allora, saranno in grado di vedere, sentire ed esprimere.
L'arte è la più alta espressione della creatività umana.
Nel corso dei secoli, ha cavalcato ogni emozione, ha fermato o tentato di fermare il tempo, immortalandolo attraverso un dipinto o una scultura, che cogliesse, esattamente, l'atto creativo, da cui l'artista trae l'ispirazione. Col passar del tempo, a mio avviso, si è creata una frattura tra artista e pubblico, tantoché alcuni lavori sembrano non riconoscere un linguaggio comunicativo comune e trovo che certa produzione artistica sia stata colta quasi in un atto afasico, per cui l'allontanamento del pubblico è stata la prima conseguenza.
Il luogo deputato a formare una coscienza critica ed artistica dovrebbe essere la scuola e non la famiglia. Oggi, invece, sembra che ci sia una certa confusione di ruoli. Credo e penso fermamente che la scuola dovrebbe fornire gli strumenti adatti, perché ognuno possa crescere armonicamente ed essere poi, in grado, di capire l'importanza dell'arte anche e soprattutto contemporanea, così come tutti quei fenomeni artistici figli della propria epoca.
E' anche vero che la scuola, forse, non sempre aiuta a comprendere l'importanza della produzione artistica contemporanea, ma, dal momento che ogni esperienza umana è di fatto perfettibile, laddove non arriva la scuola la buona volontà del singoli deve agire, per sopperirne la mancanza.
Purtroppo, nella mia personale esperienza scolastica, non incontrai professori, che seppero risvegliare in me il desiderio e l'importanza di conoscere l'arte contemporanea. Oddio, c'e stato, in verità, anche molto da parte mia, refrattario a certi linguaggi troppo complicati da capire. Fortunatamente, penso di essere ancora in tempo, per penetrare, un poco alla volta, il mistero, che avvolge l'atto creativo. Arrivare alla causa, che ha determinato la creazione, purtroppo è un processo, che mi trova impreparato e non pronto, ma, contando sull'emozione, che suscita il vedere un capolavoro, forse riuscirò lentamente a dipanare l'enorme groviglio di emozioni, che concorsero all'atto creativo.
Nell’estate 2012, Il Museo Savina ha inaugurato la mostra “Brain inside me”, al fine si svelare il segreto della creatività nel rapporto tra arte e cervello. La creatività è esaminata sotto il duplice aspetto di “luce” e “cervello”. L’esperienza espositiva spera di aprire un nuovo orizzonte, per capire l'arte e mostrare che l'espressione artistica ed i principi del funzionamento del cervello sono strettamente correlati.
Kim Byung Ho: “A colloidal body”. L’opera enfatizza le linee e forme attraverso l’uso di materiale metallico, che descrivono delle rette.
Park Jae Hwan: “Variables size”. Usa oggetti insignificanti nella vita quotidiana, per mostrare un mondo invisibile, ma chiaramente esistente. Questo lavoro rappresenta il movimento dei pianeti attraverso la telecamera, che produce le immagini ingrandite di cellulari. Park tende a creare opere scientifiche e filosofiche, per esempio: oggetti tridimensionali sullo schermo bidimensionale.
Kim Jae Kwan. Si ispira alla pittura astratta geometrica, disegnando cubi su tela o attaccando degli sulla tela stessa, per indurre gli spettatori ad utilizzare la loro immaginazione verso lo spazio e la struttura.
Kang Kyung Koo. Particolarmente attento agli episodi della vita quotidiana ed alle persone, che sono intorno a lui e che usa come fonte principale del suo lavoro. A causa della materia, che sceglie di utilizzare, le persone e la natura sono spesso mostrati nei sui lavori. Il corpo umano è rappresentato in larga scala con colori forti e tocchi audaci.
Kim Deok Young: “Variable size wood pannel”. In questo lavoro, l’autore mostra qualcosa, che è esplosa contro il muro e si è frantumata. Kim spiega che i detriti ed i frammenti della parete sono l'indicazione di quello che sta succedendo all'interno, nel quale è difficile vedere.
Park Hyung Jin “Acrylic” La sua pittura somiglia alle illustrazione dei libri per bambini; ci sono forme dilatate e colori vivaci. Park osserva ciò che lo circonda attraverso l’acuta sensibilità dell’artista e li visualizza, esagerando le emozioni ricevute. Egli esprime la sua sensibilità direttamente, non filtrata attraverso il senso logico.
Kang Sung Uck “Cat Star eagle”. Quest’opera nasce dall'effetto grafico del programma di progettazione del computer. Nel suo lavoro, il gatto è stato trasformato in una stella ed in un aquila e la trasformazione mostra i cambiamenti contemporaneamente del tempo e dello spazio.
Lee Il Ho “Chaos” e “The trace of life”. I suoi lavori non sono di facile lettura, perché i suoi pensieri sono intrecciati. Lee si concentra sull’idea di trasmettere il concetto, piuttosto che l’espressione estetica come in "The trace of life", dove ci sono vari oggetti: la figura umana su un libro, l'oggetto sulla vita e la morte, un'aquila, delle piante. In "Chaos", la figura umana, che è una combinazione del corpo superiore di una donna ed il corpo inferiore di un maschio, messi insieme in direzioni opposte.
Jeong Young Hoon “Metaphysical Draw- historic Star HD animation”. In quest’opera, l’artista ha creato l’immagine di Audrey Hepburn in 4.177 punti, proponendosi di evidenziare maggiormente la tecnica, attraverso la quale ha creato la sua opera d’arte.
Nam Kyung Min “The Annunciation”. Nam utilizza di icone ed allegorie, come un angelo, il cranio, un tessuto blu ed il giglio. Il pubblico deve capire la trama del quadro, analizzando i vari indizi opportunamente nascosti. Nel contesto della storia dell'arte, "L'annunciazione" è la storia dell’arcangelo Gabriele, il quale annuncia a Maria, che concepirà il figlio di Dio e Nam ha ricreato un nuovo significato de "L'Annunciazione", che viene interpretato come la concezione del suo lavoro.
Jang Joon Seok “Fantasiless”. Generalmente, le immagini generate dai fiori, dalla luce indicano un’idea di bellezza, di luminosità. Jang si propone, invece, di ripensare il testo dell’immagine ed il significato del testo, al fine di superare lo stato dell’illusione, al fine di approdare al lato artistico.
Quest'oggi visiterò un museo, dove sono raccolte opere di artisti contemporanei. Devo confessare che, fino a qualche tempo fa, nutrivo una certa diffidenza verso le produzioni artistiche dei contemporanei e purtroppo non mi sforzavo neanche di provare a comprendere i lavori (non dico a capirli). E’ un atteggiamento completamente sbagliato: il ruolo dell'artista, a mio avviso, è, anche, quello di raccontare, attraverso propri processi interiori più o meno profondi, la realtà, in cui tutti viviamo attraverso il pennello, lo scalpello, la parola o il suono.
Cosa è rimasto del passato? Che cosa abbiamo ereditato da chi ci ha preceduto?
L'arte, esclusivamente l'arte.
Il tempo ci ha consegnato nelle nostre mani quell'arte, che è la migliore ed unica chiave di lettura dei tempi andati e che rimane, comunque, l'unica testimonianza, per comprendere quale fosse la civiltà, che ci ha proceduto.
Ecco perché reputo fondamentale il ruolo dell'artista nella società civile, egli è colui che ha gli strumenti operativi, per aiutarci a comprendere il mondo, in cui viviamo. E’ chiaro che si dovrà dividere “il grano dal loglio”, ma, fortunatamente, ci verrà in soccorso il capolavoro stesso in questa importante missione.
L'arte, per essere tale, deve essere universale, deve saper parlare allo spirito di chi si pone in religioso ascolto. A questo punto, gli artisti dovrebbero essere coccolati, aiutati e spronati all'atto creativo. Oggi, al contrario, assistiamo al processo inverso: gli intellettuali, gli artisti sembra che non servano a nulla. E’ anche vero che dovremmo chiederci sinceramente, se ci sono, in giro, artisti ed intellettuali pronti a servire solo ed esclusivamente la propria sensibilità e non il potentato di turno, rinnegando anche la propria personalità.
Ogni epoca fornisce alla società civile gli artisti, che, se messi nella condizione ottimale di “lavorare”, allora, saranno in grado di vedere, sentire ed esprimere.
L'arte è la più alta espressione della creatività umana.
Nel corso dei secoli, ha cavalcato ogni emozione, ha fermato o tentato di fermare il tempo, immortalandolo attraverso un dipinto o una scultura, che cogliesse, esattamente, l'atto creativo, da cui l'artista trae l'ispirazione. Col passar del tempo, a mio avviso, si è creata una frattura tra artista e pubblico, tantoché alcuni lavori sembrano non riconoscere un linguaggio comunicativo comune e trovo che certa produzione artistica sia stata colta quasi in un atto afasico, per cui l'allontanamento del pubblico è stata la prima conseguenza.
Il luogo deputato a formare una coscienza critica ed artistica dovrebbe essere la scuola e non la famiglia. Oggi, invece, sembra che ci sia una certa confusione di ruoli. Credo e penso fermamente che la scuola dovrebbe fornire gli strumenti adatti, perché ognuno possa crescere armonicamente ed essere poi, in grado, di capire l'importanza dell'arte anche e soprattutto contemporanea, così come tutti quei fenomeni artistici figli della propria epoca.
E' anche vero che la scuola, forse, non sempre aiuta a comprendere l'importanza della produzione artistica contemporanea, ma, dal momento che ogni esperienza umana è di fatto perfettibile, laddove non arriva la scuola la buona volontà del singoli deve agire, per sopperirne la mancanza.
Purtroppo, nella mia personale esperienza scolastica, non incontrai professori, che seppero risvegliare in me il desiderio e l'importanza di conoscere l'arte contemporanea. Oddio, c'e stato, in verità, anche molto da parte mia, refrattario a certi linguaggi troppo complicati da capire. Fortunatamente, penso di essere ancora in tempo, per penetrare, un poco alla volta, il mistero, che avvolge l'atto creativo. Arrivare alla causa, che ha determinato la creazione, purtroppo è un processo, che mi trova impreparato e non pronto, ma, contando sull'emozione, che suscita il vedere un capolavoro, forse riuscirò lentamente a dipanare l'enorme groviglio di emozioni, che concorsero all'atto creativo.
Nell’estate 2012, Il Museo Savina ha inaugurato la mostra “Brain inside me”, al fine si svelare il segreto della creatività nel rapporto tra arte e cervello. La creatività è esaminata sotto il duplice aspetto di “luce” e “cervello”. L’esperienza espositiva spera di aprire un nuovo orizzonte, per capire l'arte e mostrare che l'espressione artistica ed i principi del funzionamento del cervello sono strettamente correlati.
Kim Byung Ho: “A colloidal body”. L’opera enfatizza le linee e forme attraverso l’uso di materiale metallico, che descrivono delle rette.
Il lavoro di Kim Byung Ho |
Park Jae Hwan: “Variables size”. Usa oggetti insignificanti nella vita quotidiana, per mostrare un mondo invisibile, ma chiaramente esistente. Questo lavoro rappresenta il movimento dei pianeti attraverso la telecamera, che produce le immagini ingrandite di cellulari. Park tende a creare opere scientifiche e filosofiche, per esempio: oggetti tridimensionali sullo schermo bidimensionale.
Il lavoro di Park Jae Hwan |
Kim Jae Kwan. Si ispira alla pittura astratta geometrica, disegnando cubi su tela o attaccando degli sulla tela stessa, per indurre gli spettatori ad utilizzare la loro immaginazione verso lo spazio e la struttura.
Il lavorod i Kim Jae Kwan |
Kang Kyung Koo. Particolarmente attento agli episodi della vita quotidiana ed alle persone, che sono intorno a lui e che usa come fonte principale del suo lavoro. A causa della materia, che sceglie di utilizzare, le persone e la natura sono spesso mostrati nei sui lavori. Il corpo umano è rappresentato in larga scala con colori forti e tocchi audaci.
Il lavoro di Kang Kyung Koo |
Kim Deok Young: “Variable size wood pannel”. In questo lavoro, l’autore mostra qualcosa, che è esplosa contro il muro e si è frantumata. Kim spiega che i detriti ed i frammenti della parete sono l'indicazione di quello che sta succedendo all'interno, nel quale è difficile vedere.
Il lavoro di Kim Deok Young |
Park Hyung Jin “Acrylic” La sua pittura somiglia alle illustrazione dei libri per bambini; ci sono forme dilatate e colori vivaci. Park osserva ciò che lo circonda attraverso l’acuta sensibilità dell’artista e li visualizza, esagerando le emozioni ricevute. Egli esprime la sua sensibilità direttamente, non filtrata attraverso il senso logico.
Il lavoro di Park Hyung Jin |
Kang Sung Uck “Cat Star eagle”. Quest’opera nasce dall'effetto grafico del programma di progettazione del computer. Nel suo lavoro, il gatto è stato trasformato in una stella ed in un aquila e la trasformazione mostra i cambiamenti contemporaneamente del tempo e dello spazio.
Il lavoro di Kang Sung Uck |
Lee Il Ho “Chaos” e “The trace of life”. I suoi lavori non sono di facile lettura, perché i suoi pensieri sono intrecciati. Lee si concentra sull’idea di trasmettere il concetto, piuttosto che l’espressione estetica come in "The trace of life", dove ci sono vari oggetti: la figura umana su un libro, l'oggetto sulla vita e la morte, un'aquila, delle piante. In "Chaos", la figura umana, che è una combinazione del corpo superiore di una donna ed il corpo inferiore di un maschio, messi insieme in direzioni opposte.
Il lavoro di Lee Il Ho |
Jeong Young Hoon “Metaphysical Draw- historic Star HD animation”. In quest’opera, l’artista ha creato l’immagine di Audrey Hepburn in 4.177 punti, proponendosi di evidenziare maggiormente la tecnica, attraverso la quale ha creato la sua opera d’arte.
Il lavoro di Jeong Young Hoon |
Nam Kyung Min “The Annunciation”. Nam utilizza di icone ed allegorie, come un angelo, il cranio, un tessuto blu ed il giglio. Il pubblico deve capire la trama del quadro, analizzando i vari indizi opportunamente nascosti. Nel contesto della storia dell'arte, "L'annunciazione" è la storia dell’arcangelo Gabriele, il quale annuncia a Maria, che concepirà il figlio di Dio e Nam ha ricreato un nuovo significato de "L'Annunciazione", che viene interpretato come la concezione del suo lavoro.
Il lavoro di Nam Kyung Min |
Jang Joon Seok “Fantasiless”. Generalmente, le immagini generate dai fiori, dalla luce indicano un’idea di bellezza, di luminosità. Jang si propone, invece, di ripensare il testo dell’immagine ed il significato del testo, al fine di superare lo stato dell’illusione, al fine di approdare al lato artistico.
Il lavoro di Jang Joon Seok |
20 Settembre 2012. Una passeggiata al Yongsan Family Park.
Yongsan family park è una bellissima area verde di Seoul, un po’ come Villa Borghese di Roma.
![]() |
La mappa del parco. Oddio, non è che sia
molto chiara, bisogna arrangiarsi, se (come me)
non ci sonosce la lingua coreana
|
Incontro un bel laghetto,
mentre passeggio ed un altro ancora dal lato opposto
e tanti prati ben curati come i sentieri ben descritti. Una strana scultura è stata piazzata nel bel mezzo di un prato, sembra riprodurre la posizione di un uomo, i cui pensieri lo hanno incurvito.
mentre passeggio ed un altro ancora dal lato opposto
e tanti prati ben curati come i sentieri ben descritti. Una strana scultura è stata piazzata nel bel mezzo di un prato, sembra riprodurre la posizione di un uomo, i cui pensieri lo hanno incurvito.
![]() |
La prima scultura |
Un terzo lago interrompe i bei prati;
![]() |
il sentiero mi costringe a percorrerne l’intero perimetro.
Incredibile! Alla sinistra del terzo lago, dei macchinari per gli esercizi ginnici perfettamente integri puliti e a disposizione di chiunque voglia esercitarsi.
![]() |
Macchine per gli esercizi ginnici |
Due innamorati si baciano languidamente sotto una pagoda, mentre una coppia di anziani commenta (forse non troppo positivamente), lanciando terribile occhiate al bellissimo gesto.
Poco più in là delle giostre, occupate da divertiti, schiamazzanti bambini, assistiti dall’amorevoli cure materne.
Un bambino molto piccolo, aiutato dalla mamma, cerca di salire i pochi gradini della scala di uno scivolo. Quando si trova in cima, la mamma lo invita a sedersi e lo invita a scivolare; il bimbo sembra impaurito, vorrebbe, forse, scendere, ma non sa come fare. Ecco, sta provando a venire giù, per essere abbracciato dalla mamma, che lo aspetta con un bel sorriso. Oddio!! Il bambino è caduto malamente, avendo perso l’equilibrio durante la discesa. Si lascia andare ad un pianto irrefrenabile, mentre la madre cerca di consolarlo, accarezzandogli il viso e sorridendo, onde trasmettergli un senso di tranquillità: in fondo, è successo a mille altri bambini chissà quante volte. Il bimbo, un poco alla volta, sembra rasserenarsi, così stretto dalle braccia materne. Tutto passa in fretta, dentro quel caldo rassicurante abbraccio.
Noto che a Seul non ci sia stato ancora il passaggio dei moderni barbari, che con la loro vernice spray deturpano oscenamente palazzi stazioni e vagoni della metro oppure distruggono l'arredo urbano. E’ davvero un esempio di civiltà, che ammiro e, un poco, invidio.
La strada ora è un poco in salita; una casetta di legno sulla mia sinistra e tanto prato ai miei lati, dei bagni pubblici sulla destra ed un cartello che ricorda il divieto di fumo.
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Le giostre |
Noto che a Seul non ci sia stato ancora il passaggio dei moderni barbari, che con la loro vernice spray deturpano oscenamente palazzi stazioni e vagoni della metro oppure distruggono l'arredo urbano. E’ davvero un esempio di civiltà, che ammiro e, un poco, invidio.
La strada ora è un poco in salita; una casetta di legno sulla mia sinistra e tanto prato ai miei lati, dei bagni pubblici sulla destra ed un cartello che ricorda il divieto di fumo.
In cima alla salita, un piccolo anfiteatro con tante bandiere coreane.
Solo le grida dei bambini in lontananza sembrano scuotermi dal silenzio, che si è impossessato della mia anima. Cerco di fare qualche passo e trovo una panchina; mi siedo.
Adesso, solo il suono del vento, che scuote le foglie degli alberi è il sottofondo a questo paesaggio così pieno di fascino. Per un attimo, i pensieri sembra che abbiano preso un’altra direzione: ho come la testa completamente sgombra. E’ una sensazione di pace, di serenità, che la natura m’infonde, ogni volta che posso concedermi una passeggiata nel verde. E’ una bellissima sensazione.
Alzo la testa e vedo, poco distante, un’altra scultura, purtroppo, la mancanza della traduzione m’impedisce di sapere chi è stato l’autore.
Il parco è estremamente pulito, grazie anche a delle buste trasparenti, piazzate in ogni dove per la raccolta differenziata.
Una nuova scultura: è una posizione, che ricorda la mano di un pianista intenta a produrre emozioni attraverso i tasti di un pianoforte.
Alzo la testa e vedo, poco distante, un’altra scultura, purtroppo, la mancanza della traduzione m’impedisce di sapere chi è stato l’autore.
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La seconda scultura |
Il parco è estremamente pulito, grazie anche a delle buste trasparenti, piazzate in ogni dove per la raccolta differenziata.
Una nuova scultura: è una posizione, che ricorda la mano di un pianista intenta a produrre emozioni attraverso i tasti di un pianoforte.
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L'ultima scultura |
Il rumore del traffico ora inizia a farsi sentire; mi ricorda che la visita è finita.
Lascio quest’oasi di pace al suo splendore ed alla beatitudine.
La mia anima è serena.
giovedì 20 settembre 2012
19 Settembre 2012. Pranzo al ristorante “Bruschetta”
All’interno di Coex Mall, sono stato attirato dal nome di un ristorante: “Bruschetta italian restaurant”. Provo!
L'ingresso del ristorante |
M'introduce nella bella sala con, sul lato sinistro, l'immancabile cucina a vista. Tanti i tavoli, distribuiti con ordine, io scelgo un posto vicino all'ampia vetrata, che si trova al lato opposto della cucina. All'interno del ristorante, trovo scritto delle parole in lingua italiana: gelato, pane, acqua; una bella cartina dell'Italia, con in evidenza le regioni ed i capoluoghi di provincia, scritti in italiano e tradotti in lingua coreana.
Tante fotografie della carissima Italia: la sognante Venezia è la città più rappresentata con tanti scatti. Poi la mia città, l'immancabile Colosseo, simbolo della Città eterna, Fontana di Trevi ritratta di notte, Piazza San Pietro visto dal “cupolone”, Piazza del Popolo assolata; mi ricordano i posti meravigliosamente incantati della mia adorata città natia.
Il cameriere mi consegna il menu e noto che i piatti sono descritti in lingua italiana, poi in lingua coreana ed, in ultimo, in inglese. Penso però, scorrendo via via il menù, di essere capitato in una cucina fusion; infatti alla fine scelgo piatti non propriamente “italiani” come l’insalata di pollo piccante con pane piccante, dell’insalata e, per concludere, un filetto di manzo alla piemontese con verdure di stagione grigliate.
Il personale è molto giovane e salutano i clienti con il classico “Buongiorno”, mentre i cuochi avvisano i camerieri, quando hanno preparato il piatto ordinato, con “E’ pronto!”, richiamandone l'attenzione. Il cameriere dal sorriso infinito porta il piatto dell'insalata, accompagnandolo con del pane e, in un piattino, olio ed aceto balsamico; si congeda con il classico “Buon appetito!”, che ripeterà ad ogni portata.
Il pane |
Intanto, il pollo mi viene servito e devo ammettere che di tratta di peperoncino e pollo; comunque, a me piace molto mangiare piccante
Il pollo con tanto peperoncino |
La carne è tenerissima e molto buone le verdure grigliate che l'accompagnano.
La carne |
Termina così il mio pranzo.
Di Italia, forse, ne ho respirata poco, ma la cucina è stata, complessivamente, molto gradevole; insomma, mi è piaciuto mangiare in un ristorante, non perfettamente italiano, ma...va bene lo stesso!
A proposito, mentre sto per uscire, il cameriere mi saluta con un “Ci vediamo!”
mercoledì 19 settembre 2012
18 settembre 2012. Personale di Finn Juhl al Daelim Museum.
Una mostra davvero insolita, almeno per me, quella che ho visitato quest’oggi presso il Daelim Museum di Seul, dedicata all’arredatore danese Finn Juhl, ma estremamente interessante e curiosa, in occasione del centesimo anniversario della nascita.
Fu un architetto pioniere del design del mobilio ed operò a livello internazionale dal 1940 al 1970. Egli creò un tipo di design, che presentò, al meglio, le caratteristiche del mobilio scandinavo ed è per questo che è considerato da molti come una figura centrale nella storia del design scandinavo.
Juhl era molto interessato all’arte, alla storia, alla letteratura ed alla musica e sognava di essere uno storico dell'arte. Suo padre, invece, disapprovava questa aspirazione, cosicché Juhl decise di studiare architettura presso l'Accademia Reale Danese di Belle Arti. Iniziò l’arte di creare mobili, quando iniziò ad arredare casa sua. Grazie al suo senso ben definito di estetica e gli sforzi, per rendere l'arredamento più confortevole possibile, riuscì ad introdurre un nuovo linguaggio scultoreo, che non poteva essere trovato nelle opere di altri designer.
Forme scultoree, linee morbide e dettagli raffinati sono le parole chiave, che rappresentano questo nuovo linguaggio di progettazione. Questo è il motivo, per cui Juhl è, spesso, indicato come un "scultore di mobili".
Molte le sedie presenti, all’interno della mostra; sono rimasto colpito da quattro sedie, che furono progettate molti anni fa.
La “Pelican Chair” (1940). Questo lavoro fu progettato per la propria casa appena 72 anni fa . È stata chiamato la "sedia pellicano" perché somiglia ad un pellicano, che sta dispiegando le ali. Questa sedia, in particolare, con l'eccezione delle zampe, possiede caratteristiche che ricordano una scultura. Juhl si è ispirato al surrealismo ed alle sculture organiche di Jean Arp e Henry Moore.
La “Chieftain chair” (1949). Questa sedia risente molto delle forme dell’arte africana, cui Juhl era molto affascinato. La sedia Chieftain è diventata famosa, dopo che Re Federico IX si sedé alla “Copenaghen Cabinetmakers’ Guild Exhibition”. Si dice che la sedia sembrava essere stata progettata appositamente per il monarca.
La “Easy chair” (1955). Una particolarità di questa sedia, in aggiunta al suo schienale, è il modo, in cui riflette l'epoca, in cui è stata creata. Disegni semplificati erano di moda all’epoca e Juhl seguì l’esempio; le due linee dimensionali del bracciolo della sedia forniscono un buon esempio di questa caratteristica.
I mobili coreani tradizionali sono simili a quelli danesi. Le opere di Finn Juhl sembrano raggiungere la perfetta armonia con le creazioni di mobili antichi coreani.
Ho notato la presenza di moltissimi giovani, armati di macchine fotografiche ed intenti a immortalare qualsiasi angolo dell’esposizione. Per me è stata un’esperienza diversa dalle solite; sono rimasto anche un poco turbato dalla forte creatività, che ha operato in sedie davvero strane e non so fino a che punto comode!
Insomma, un pomeriggio insolito di un giorno di fine Settembre a Seul!
Fu un architetto pioniere del design del mobilio ed operò a livello internazionale dal 1940 al 1970. Egli creò un tipo di design, che presentò, al meglio, le caratteristiche del mobilio scandinavo ed è per questo che è considerato da molti come una figura centrale nella storia del design scandinavo.
Juhl era molto interessato all’arte, alla storia, alla letteratura ed alla musica e sognava di essere uno storico dell'arte. Suo padre, invece, disapprovava questa aspirazione, cosicché Juhl decise di studiare architettura presso l'Accademia Reale Danese di Belle Arti. Iniziò l’arte di creare mobili, quando iniziò ad arredare casa sua. Grazie al suo senso ben definito di estetica e gli sforzi, per rendere l'arredamento più confortevole possibile, riuscì ad introdurre un nuovo linguaggio scultoreo, che non poteva essere trovato nelle opere di altri designer.
Forme scultoree, linee morbide e dettagli raffinati sono le parole chiave, che rappresentano questo nuovo linguaggio di progettazione. Questo è il motivo, per cui Juhl è, spesso, indicato come un "scultore di mobili".
Molte le sedie presenti, all’interno della mostra; sono rimasto colpito da quattro sedie, che furono progettate molti anni fa.
La “Pelican Chair” (1940). Questo lavoro fu progettato per la propria casa appena 72 anni fa . È stata chiamato la "sedia pellicano" perché somiglia ad un pellicano, che sta dispiegando le ali. Questa sedia, in particolare, con l'eccezione delle zampe, possiede caratteristiche che ricordano una scultura. Juhl si è ispirato al surrealismo ed alle sculture organiche di Jean Arp e Henry Moore.
La “Chieftain chair” (1949). Questa sedia risente molto delle forme dell’arte africana, cui Juhl era molto affascinato. La sedia Chieftain è diventata famosa, dopo che Re Federico IX si sedé alla “Copenaghen Cabinetmakers’ Guild Exhibition”. Si dice che la sedia sembrava essere stata progettata appositamente per il monarca.
La “Easy chair” (1955). Una particolarità di questa sedia, in aggiunta al suo schienale, è il modo, in cui riflette l'epoca, in cui è stata creata. Disegni semplificati erano di moda all’epoca e Juhl seguì l’esempio; le due linee dimensionali del bracciolo della sedia forniscono un buon esempio di questa caratteristica.
I mobili coreani tradizionali sono simili a quelli danesi. Le opere di Finn Juhl sembrano raggiungere la perfetta armonia con le creazioni di mobili antichi coreani.
Ho notato la presenza di moltissimi giovani, armati di macchine fotografiche ed intenti a immortalare qualsiasi angolo dell’esposizione. Per me è stata un’esperienza diversa dalle solite; sono rimasto anche un poco turbato dalla forte creatività, che ha operato in sedie davvero strane e non so fino a che punto comode!
Insomma, un pomeriggio insolito di un giorno di fine Settembre a Seul!
martedì 18 settembre 2012
17 Settembre 2012. Visita al Museo “Cheongwadae Saranchae”
Dietro al palazzo Gyeongbokgung, che è stato già oggetto di una mia visita, descritta in un Post, c’è un interessante Museo, il “Cheongwadae Saranchae”, che, oserei definire, un “monumento” alla moderna Corea.
Di fronte al Museo, la Casa Azzurra, residenza del Presidente della Repubblica.
Ho costeggiato il palazzo Gyeongbokgung e sono stato gentilmente fermato da diversi poliziotti, in tenuta antisommossa, che mi chiedevano dove stessi andando, poiché la strada era off limits.
Ricevuta la risposta, mi facevano procedere senza problemi.
Arrivato proprio in fondo alla strada, ho visto la Casa Azzurra presidenziale e alla sua destra, la mia destinazione.
Il Museo è una struttura modernissima a due piani, incastonata tra dei deliziosi giardini, davvero ben curati ed una grande fontana, di cui, purtroppo, non posso dire molto, poiché le spiegazioni erano solo in lingua coreana (!).
Il Museo offre una panoramica della vita e della crescita, che ha avuto la Corea del Sud durante gli anni del dopoguerra.
La fontana, che si trova davanti l'ingresso del Museo |
Il Museo offre una panoramica della vita e della crescita, che ha avuto la Corea del Sud durante gli anni del dopoguerra.
L'ingresso del Museo |
Entro nel bel complesso e vengo accolto dall’immancabile sorriso senza confini della bella inserviente, che si trova al desk.
Prontamente, mi consegna la guida in inglese e mi dimostra disponibilità, qualora avessi domande da farle a proposito di ciò che vedrò. Tanta gentilezza e tanta bella fanciulla…cominciamo bene Alessandro!
Entriamo nella prima sala.
La penisola coreana si trova alla punta nordest del continente euroasiatico tra il 33° ed il 43° la latitudine nord ed il 124° ed il 132° longitudine est. Confina con la Cina e Russia ed è situata di fronte al Giappone. Ha circa 50.000.000 di abitanti, distribuiti in 220.572 km. quadrati. S’inizia con l’esposizione della carta moneta, gli won, per poi parlare di Seul, la capitale.
Nel diciottesimo secolo a.C., il regno di Baekje stabilì la capitale in Wiryeseong, la moderna Seoul, che diventò, dall’inizio della dinastia Joseon, la sede del governo monarchico. Dalla dinastia Joseon ad oggi, Seoul è stato il centro politico, economico, amministrativo e culturale della nazione coreana. Nel 1988, ha ospitato i Giochi olimpici e. nel 2002, il Campionato del mondo di Calcio. La capitale è, altresì, considerata l’icona del “miracolo del fiume Han”, perché da Seul è partita la spinta per la ricostruzione del Paese, che a partire dalla fine della Guerra di Corea, ha portato, oggi, ad essere uno delle nazioni più industrializzate del mondo. E’ la città, che detiene il maggior numero dei Musei della nazione ed anche ha molti siti archeologici patrimonio dell’Unesco.
Conclusa la visita al primo piano, mi reco al secondo piano, salendo una scala, dove è anche indicato dove “mettere i piedi”.
Al secondo piano, due saranno le sale da visitare. La prima ha carattere politico, infatti sono ospitate le foto dei Presidenti della Repubblica a cominciare da Rhee Syng Man (1948 – 1960).
Il periodo della sua presidenza fu segnato dalle vicende della Guerra Fredda, che scatenarono forti tensioni nella penisola coreana. Mosso da una fede fortemente anti-comunista, Rhee guidò la Corea del Sud nel travagliato periodo della Guerra di Corea.
In gioventù divenne un attivista della lotta nazionalista contro il dominio giapponese e, per questo, fu arrestato nel 1897, per aver partecipato ad una dimostrazione contro la monarchia e venne rilasciato solo nel 1904, anno in cui abbandonò la Corea, per emigrare negli Stati Uniti. Qui conseguì gli studi sia alla George Washington University che alla Princeton University e fu enormemente influenzato e forgiato dalla cultura occidentale.
Nel 1910 Rhee fece ritorno in Corea, che, nel frattempo, era stata annessa dal Giappone. Ben presto il suo attivismo nazionalistico attirò le malevoli attenzioni dell'esercito d'occupazione nipponico, costringendolo a fuggire in Cina.
Dopo la liberazione della Corea dal dominio giapponese, Rhee fece ritorno a Seul e fu così che, nel 1945, venne eletto presidente del governo provvisorio della Corea liberata.
Il 10 maggio 1948 Rhee venne eletto alla carica di primo Presidente della Corea del Sud grazie al consenso del parlamento coreano, sconfiggendo l'altro candidato, Kim Gu, ultimo presidente del Governo Provvisorio.
Sfruttando appieno i poteri della sua carica, Rhee cercò di rinforzare ancora di più il proprio controllo sul paese, e nel maggio del 1952, mentre il governo aveva ancora la sua sede provvisoria a Busan a causa del conflitto, Rhee per mezzo di emendamenti alla costituzione rese la presidenza una carica a elezione diretta.
La terza elezione alla presidenza di Rhee avvenne a seguito della morte improvvisa del suo avversario e, nel 1960, terminò anche il suo terzo mandato, ma a causa di pesanti manifestazioni di piazza, guidate dagli studenti, lo costrinsero a rassegnare le dimissioni il 28 aprile 1960.
Yun Bo Seon (1960 – 1962). Studiò nel Regno Unito presso l’Università di Edimburgo e tornò in Corea nel 1932. Ricoprì le cariche di: sindaco di Seul, ministro del Commercio e Presidente del Partito Democratico, prima di essere eletto Presidente.
Park Cheong Hee (1963 – 1979). E’ stato un generale dell’esercito sudcoreano e terzo primo ministro. Prese il potere nel 1961 con un colpo di stato e governò come un uomo forte non eletto, fino alla sua elezione formale come presidente nel 1963, incarico che mantenne per 16 anni, fino al suo assassinio il 26 ottobre 1979.
Park è ancora oggi ricordato per essere stato l’artefice dell'industrializzazione e della rapida crescita economica della Corea del Sud. Nonostante ciò, rimane una figura controversa nella storia della Corea del Sud a causa del suo modo dittatoriale di governare il paese, in particolare dopo il 1971.
Quando salì al potere nel 1961, il reddito pro capite della Corea del Sud era di 72 dollari. La Corea del Nord era la maggiore potenza economica e militare della penisola, grazie anche alla grande quantità di aiuti economici, tecnici e finanziari, ricevuti dai paesi del blocco comunista come l' Unione Sovietica, la Germania orientale e la Polonia.
Per risollevare la disastrata economia, normalizzò i rapporti con il Giappone, nonostante le ferite di una colonizzazione fossero ancora aperte. Decise la partecipazione dell’esercito sudcoreano nella guerra del Vietnam, per migliorare, anche, le relazioni con gli Stati Uniti, portano, nello stesso tempo, la nazione in una collocazione internazionale migliore.
Eletto per la terza volta presidente, dichiarò lo “stato di emergenza” a causa di “realtà pericolose della situazione internazionale e nell’ottobre 1972, sciolse il parlamento e sospese la Costituzione.
Il 16 ottobre 1979, manifestazioni studentesche chiedono la fine della dittatura; l'agitazione crescente della popolazione portò, come grave conseguenza, all’assassinio di Park Chung Hee.
Sua figlia, oggi, è un importante personaggio politico.
Choi Kyu Hah (1979 – 1980). Dopo l'assassinio di Park Chung-hee nel 1979, l'allora primo ministro Choi divenne presidente ad interim.
A causa dei disordini, derivanti da regime autoritario di Park, Choi promise elezioni democratiche ed una nuova costituzione. Choi vinse le elezioni nel dicembre dello stesso anno.
Nel dicembre del 1979, il generale Chun Doo-hwan con alcuni militari, compirono un nuovo colpo di stato contro il governo Choi, dichiarando la legge marziale e diventando, di fatto, il sovrano del Paese. Tornarono gli studenti in piazza e Choi fu costretto a dimettersi ed il primo ministro Park Chung Hoon divenne presidente facente funzione fino all'elezione del nuovo presidente.
Chun Doo Hwan (1980 – 1988) fu generale dell’esercito e Presidente della Repubblica.
Nel dicembre del 1958 Chun sposò Lee Soon Ja, figlia del generale coreano in pensione Lee Kyudong, amico personale del presidente Park Chung-hee. Nel 1959 Chun fu inviato negli Stati uniti per un periodo di addestramento di cinque mesi in guerra psicologica presso il campo militare di Fort Black in Carolina del Nord.
Allo scoppio della rivoluzione d'Aprile il 19 aprile 1960, Chun era presente ad Okinawa, mentre partecipava come membro delle forze speciali alle grandi manovre congiunte tra Stati uniti e Corea. Quando il 16 maggio 1961 il generale Park Chung Hee rovesciò il governo, Chun diede il suo appoggio, collaborando al colpo di Stato e guidando i cadetti dell'accademia militare in marcia su Seul, per affiancare la rivolta. Da questo momento in poi l'ascesa al potere di Chun divenne molto più rapida, nel 1963, con il ripristino della normalità Chun divenne responsabile dei servizi di intelligence coreani e nel 1966 vice comandante delle forze speciali paracadutisti. Nel novembre 1969 venne nominato colonnello e assegnato al Quartier Generale dell'Esercito coreano e nel 1970 fu inviato come volontario in qualità di comandante del 29º Reggimento dell'esercito coreano durante la guerra del Vietnam.
Roh Tae Woo (1988 – 1993), generale dell’aviazione e Presidente della Repubblica. Organizzò i giochi olimpici del 1988. Nel giugno 1987, Chun chiamò Roh come candidato presidenziale ed egli promise un ampio programma di riforme. Primo fra tutti una nuova costituzione più democratica e l'elezione popolare del presidente.
Kim Young Sam (1993 – 1998) è stato il 14 ° presidente della Corea del Sud. Dal 1961, ha trascorsoquasi 30 anni come uno dei leader dell'opposizione della Corea del Sud, e uno dei rivali più potenti ai regimi autoritari di Park Chung-hee e Chun Doo-hwan.
Kim è stato il primo civile a ricoprire la carica di Presidenti, dopo più di 30 anni di generali. Ha presieduto una massiccia campagna anti-corruzione, fece arrestare due suoi predecessori ed inaugurò una nuova politica di internazionale.
Kim Dae Jung (1998 – 2003) è stato il quindicesimo presidente della Corea del Sud, premio Nobel per la pace nel 2000.
Convinto sostenitore della democrazia nel suo Paese dagli anni cinquanta, è stato un accanito oppositore prima del regime di Syngman Rhee e poi del generale Park Chung-hee.
Sfuggito a numerosi attentati, nel 1961, dopo la caduta del governo di Syngman Rhee, è stato eletto membro dell'Assemblea nazionale e nel 1971, in qualità di rappresentante del Partito democratico coreano e avversario del generale Park Chung-hee, si è presentato alle elezioni presidenziali, ottenendo solo il 40% dei voti.
Arrestato più volte negli anni settanta dai servizi segreti sudcoreani, nel 1980, dopo il golpe del generale Chun Doo Hwan, è stato condannato a morte come responsabile della rivolta esplosa nella sua provincia natale. Commutata la pena in vent'anni di carcere, nel 1982 Dae-Jung è stato trasferito negli Stati Uniti per cure mediche, dove è rimasto come esule per tre anni e portavoce della democrazia sudcoreana.
Convinto che ormai la dittatura di Chun Doo Hwan stesse per finire, nonostante il rischio di un nuovo arresto ha fatto ritorno in Corea, dove al fianco dell'amico e poi suo avversario, Kim Young-sam, ha guidato dal 1986 al 1987 le sollevazioni popolari che hanno portato alla caduta del regime.
Dopo essersi presentato prima alle elezioni presidenziali del 1987 e poi del 1992, vinte dai suoi avversari, alleati ancora con i rappresentanti del vecchio regime, nel 1997 viene eletto presidente della Corea del Sud, risollevando il Paese dalla crisi finanziaria con la scelta della politica liberistica del Fondo Monetario Internazionale. Avviata nel 2000 anche una politica di riconciliazione con la Corea del Nord, nello stesso anno Dae-Jung ha ricevuto il Nobel per la pace, per il suo lavoro a favore della democrazia e dei diritti umani nella Corea del Sud e in generale in Asia.
Roo Moo Hyun (2003 – 2008), sedicesimo presidente della Corea del Sud. Prima di entrare in politica, Roh era un avvocato dei diritti umani.
La sua carriera politica è stata segnata dal tentativo di sopraffare il regionalismo, che stava prendendo sempre maggiore importanza all'interno della vita politica della Corea del Sud, culminando poi con la sua elezione alla presidenza. Il bisogno di un riformista liberale e la presenza di un partito anti-Americano spianarono la strada alla vittoria di Roh.
Fra le più importanti mosse politiche di Roh troviamo l'impopolare decisione di mandare truppe coreane in Iraq, un tentativo fallito di spostare la capitale da Seoul alla regione di Chungcheong, e un'offerta di formare una grande coalizione con il partito conservatore Hannara (traducibile in: Grande Partito Nazionale) che fu aspramente criticata. L'impopolarità di Roh è stata alimentata anche dalle sue politiche nei confronti della Corea del Nord, che è fonte di varie discussioni, specialmente in seguito al test nucleare della Corea del Nord.
Il 23 maggio 2009, forse a causa delle indagini per corruzione che si stavano portando avanti contro di lui, viene trovato morto probabilmente per suicidio.
Terminato il doveroso omaggio ai Presidenti della Corea del Sud, in un pannello gli autografi d’importanti Capi di Stato e Primi Ministri esteri, che sono stati in visita, a cominciare dal nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano;
il primo ministro inglese, David Cameron;
la cancelliera Angela Merkel
e, per concludere, il Presidente USA Obama.
Nell’ultima sala espositiva, c’è la riproduzione del tavolo, che ha ospitato il G20 nel 2010.
Terminato il giro, sono uscito sull’ampio balcone, per una foto ricordo della Casa Azzurra.
Entriamo nella prima sala.
La penisola coreana si trova alla punta nordest del continente euroasiatico tra il 33° ed il 43° la latitudine nord ed il 124° ed il 132° longitudine est. Confina con la Cina e Russia ed è situata di fronte al Giappone. Ha circa 50.000.000 di abitanti, distribuiti in 220.572 km. quadrati. S’inizia con l’esposizione della carta moneta, gli won, per poi parlare di Seul, la capitale.
La moneta coreana: gli won |
Nel diciottesimo secolo a.C., il regno di Baekje stabilì la capitale in Wiryeseong, la moderna Seoul, che diventò, dall’inizio della dinastia Joseon, la sede del governo monarchico. Dalla dinastia Joseon ad oggi, Seoul è stato il centro politico, economico, amministrativo e culturale della nazione coreana. Nel 1988, ha ospitato i Giochi olimpici e. nel 2002, il Campionato del mondo di Calcio. La capitale è, altresì, considerata l’icona del “miracolo del fiume Han”, perché da Seul è partita la spinta per la ricostruzione del Paese, che a partire dalla fine della Guerra di Corea, ha portato, oggi, ad essere uno delle nazioni più industrializzate del mondo. E’ la città, che detiene il maggior numero dei Musei della nazione ed anche ha molti siti archeologici patrimonio dell’Unesco.
Conclusa la visita al primo piano, mi reco al secondo piano, salendo una scala, dove è anche indicato dove “mettere i piedi”.
Attenzione a dove si mettono i piedi! |
Al secondo piano, due saranno le sale da visitare. La prima ha carattere politico, infatti sono ospitate le foto dei Presidenti della Repubblica a cominciare da Rhee Syng Man (1948 – 1960).
Il periodo della sua presidenza fu segnato dalle vicende della Guerra Fredda, che scatenarono forti tensioni nella penisola coreana. Mosso da una fede fortemente anti-comunista, Rhee guidò la Corea del Sud nel travagliato periodo della Guerra di Corea.
In gioventù divenne un attivista della lotta nazionalista contro il dominio giapponese e, per questo, fu arrestato nel 1897, per aver partecipato ad una dimostrazione contro la monarchia e venne rilasciato solo nel 1904, anno in cui abbandonò la Corea, per emigrare negli Stati Uniti. Qui conseguì gli studi sia alla George Washington University che alla Princeton University e fu enormemente influenzato e forgiato dalla cultura occidentale.
Nel 1910 Rhee fece ritorno in Corea, che, nel frattempo, era stata annessa dal Giappone. Ben presto il suo attivismo nazionalistico attirò le malevoli attenzioni dell'esercito d'occupazione nipponico, costringendolo a fuggire in Cina.
Dopo la liberazione della Corea dal dominio giapponese, Rhee fece ritorno a Seul e fu così che, nel 1945, venne eletto presidente del governo provvisorio della Corea liberata.
Il 10 maggio 1948 Rhee venne eletto alla carica di primo Presidente della Corea del Sud grazie al consenso del parlamento coreano, sconfiggendo l'altro candidato, Kim Gu, ultimo presidente del Governo Provvisorio.
Sfruttando appieno i poteri della sua carica, Rhee cercò di rinforzare ancora di più il proprio controllo sul paese, e nel maggio del 1952, mentre il governo aveva ancora la sua sede provvisoria a Busan a causa del conflitto, Rhee per mezzo di emendamenti alla costituzione rese la presidenza una carica a elezione diretta.
La terza elezione alla presidenza di Rhee avvenne a seguito della morte improvvisa del suo avversario e, nel 1960, terminò anche il suo terzo mandato, ma a causa di pesanti manifestazioni di piazza, guidate dagli studenti, lo costrinsero a rassegnare le dimissioni il 28 aprile 1960.
Yun Bo Seon (1960 – 1962). Studiò nel Regno Unito presso l’Università di Edimburgo e tornò in Corea nel 1932. Ricoprì le cariche di: sindaco di Seul, ministro del Commercio e Presidente del Partito Democratico, prima di essere eletto Presidente.
Park Cheong Hee (1963 – 1979). E’ stato un generale dell’esercito sudcoreano e terzo primo ministro. Prese il potere nel 1961 con un colpo di stato e governò come un uomo forte non eletto, fino alla sua elezione formale come presidente nel 1963, incarico che mantenne per 16 anni, fino al suo assassinio il 26 ottobre 1979.
Park è ancora oggi ricordato per essere stato l’artefice dell'industrializzazione e della rapida crescita economica della Corea del Sud. Nonostante ciò, rimane una figura controversa nella storia della Corea del Sud a causa del suo modo dittatoriale di governare il paese, in particolare dopo il 1971.
Quando salì al potere nel 1961, il reddito pro capite della Corea del Sud era di 72 dollari. La Corea del Nord era la maggiore potenza economica e militare della penisola, grazie anche alla grande quantità di aiuti economici, tecnici e finanziari, ricevuti dai paesi del blocco comunista come l' Unione Sovietica, la Germania orientale e la Polonia.
Per risollevare la disastrata economia, normalizzò i rapporti con il Giappone, nonostante le ferite di una colonizzazione fossero ancora aperte. Decise la partecipazione dell’esercito sudcoreano nella guerra del Vietnam, per migliorare, anche, le relazioni con gli Stati Uniti, portano, nello stesso tempo, la nazione in una collocazione internazionale migliore.
Eletto per la terza volta presidente, dichiarò lo “stato di emergenza” a causa di “realtà pericolose della situazione internazionale e nell’ottobre 1972, sciolse il parlamento e sospese la Costituzione.
Il 16 ottobre 1979, manifestazioni studentesche chiedono la fine della dittatura; l'agitazione crescente della popolazione portò, come grave conseguenza, all’assassinio di Park Chung Hee.
Sua figlia, oggi, è un importante personaggio politico.
Choi Kyu Hah (1979 – 1980). Dopo l'assassinio di Park Chung-hee nel 1979, l'allora primo ministro Choi divenne presidente ad interim.
A causa dei disordini, derivanti da regime autoritario di Park, Choi promise elezioni democratiche ed una nuova costituzione. Choi vinse le elezioni nel dicembre dello stesso anno.
Nel dicembre del 1979, il generale Chun Doo-hwan con alcuni militari, compirono un nuovo colpo di stato contro il governo Choi, dichiarando la legge marziale e diventando, di fatto, il sovrano del Paese. Tornarono gli studenti in piazza e Choi fu costretto a dimettersi ed il primo ministro Park Chung Hoon divenne presidente facente funzione fino all'elezione del nuovo presidente.
Chun Doo Hwan (1980 – 1988) fu generale dell’esercito e Presidente della Repubblica.
Nel dicembre del 1958 Chun sposò Lee Soon Ja, figlia del generale coreano in pensione Lee Kyudong, amico personale del presidente Park Chung-hee. Nel 1959 Chun fu inviato negli Stati uniti per un periodo di addestramento di cinque mesi in guerra psicologica presso il campo militare di Fort Black in Carolina del Nord.
Allo scoppio della rivoluzione d'Aprile il 19 aprile 1960, Chun era presente ad Okinawa, mentre partecipava come membro delle forze speciali alle grandi manovre congiunte tra Stati uniti e Corea. Quando il 16 maggio 1961 il generale Park Chung Hee rovesciò il governo, Chun diede il suo appoggio, collaborando al colpo di Stato e guidando i cadetti dell'accademia militare in marcia su Seul, per affiancare la rivolta. Da questo momento in poi l'ascesa al potere di Chun divenne molto più rapida, nel 1963, con il ripristino della normalità Chun divenne responsabile dei servizi di intelligence coreani e nel 1966 vice comandante delle forze speciali paracadutisti. Nel novembre 1969 venne nominato colonnello e assegnato al Quartier Generale dell'Esercito coreano e nel 1970 fu inviato come volontario in qualità di comandante del 29º Reggimento dell'esercito coreano durante la guerra del Vietnam.
Roh Tae Woo (1988 – 1993), generale dell’aviazione e Presidente della Repubblica. Organizzò i giochi olimpici del 1988. Nel giugno 1987, Chun chiamò Roh come candidato presidenziale ed egli promise un ampio programma di riforme. Primo fra tutti una nuova costituzione più democratica e l'elezione popolare del presidente.
Kim Young Sam (1993 – 1998) è stato il 14 ° presidente della Corea del Sud. Dal 1961, ha trascorsoquasi 30 anni come uno dei leader dell'opposizione della Corea del Sud, e uno dei rivali più potenti ai regimi autoritari di Park Chung-hee e Chun Doo-hwan.
Kim è stato il primo civile a ricoprire la carica di Presidenti, dopo più di 30 anni di generali. Ha presieduto una massiccia campagna anti-corruzione, fece arrestare due suoi predecessori ed inaugurò una nuova politica di internazionale.
Kim Dae Jung (1998 – 2003) è stato il quindicesimo presidente della Corea del Sud, premio Nobel per la pace nel 2000.
Convinto sostenitore della democrazia nel suo Paese dagli anni cinquanta, è stato un accanito oppositore prima del regime di Syngman Rhee e poi del generale Park Chung-hee.
Sfuggito a numerosi attentati, nel 1961, dopo la caduta del governo di Syngman Rhee, è stato eletto membro dell'Assemblea nazionale e nel 1971, in qualità di rappresentante del Partito democratico coreano e avversario del generale Park Chung-hee, si è presentato alle elezioni presidenziali, ottenendo solo il 40% dei voti.
Arrestato più volte negli anni settanta dai servizi segreti sudcoreani, nel 1980, dopo il golpe del generale Chun Doo Hwan, è stato condannato a morte come responsabile della rivolta esplosa nella sua provincia natale. Commutata la pena in vent'anni di carcere, nel 1982 Dae-Jung è stato trasferito negli Stati Uniti per cure mediche, dove è rimasto come esule per tre anni e portavoce della democrazia sudcoreana.
Convinto che ormai la dittatura di Chun Doo Hwan stesse per finire, nonostante il rischio di un nuovo arresto ha fatto ritorno in Corea, dove al fianco dell'amico e poi suo avversario, Kim Young-sam, ha guidato dal 1986 al 1987 le sollevazioni popolari che hanno portato alla caduta del regime.
Dopo essersi presentato prima alle elezioni presidenziali del 1987 e poi del 1992, vinte dai suoi avversari, alleati ancora con i rappresentanti del vecchio regime, nel 1997 viene eletto presidente della Corea del Sud, risollevando il Paese dalla crisi finanziaria con la scelta della politica liberistica del Fondo Monetario Internazionale. Avviata nel 2000 anche una politica di riconciliazione con la Corea del Nord, nello stesso anno Dae-Jung ha ricevuto il Nobel per la pace, per il suo lavoro a favore della democrazia e dei diritti umani nella Corea del Sud e in generale in Asia.
Roo Moo Hyun (2003 – 2008), sedicesimo presidente della Corea del Sud. Prima di entrare in politica, Roh era un avvocato dei diritti umani.
La sua carriera politica è stata segnata dal tentativo di sopraffare il regionalismo, che stava prendendo sempre maggiore importanza all'interno della vita politica della Corea del Sud, culminando poi con la sua elezione alla presidenza. Il bisogno di un riformista liberale e la presenza di un partito anti-Americano spianarono la strada alla vittoria di Roh.
Fra le più importanti mosse politiche di Roh troviamo l'impopolare decisione di mandare truppe coreane in Iraq, un tentativo fallito di spostare la capitale da Seoul alla regione di Chungcheong, e un'offerta di formare una grande coalizione con il partito conservatore Hannara (traducibile in: Grande Partito Nazionale) che fu aspramente criticata. L'impopolarità di Roh è stata alimentata anche dalle sue politiche nei confronti della Corea del Nord, che è fonte di varie discussioni, specialmente in seguito al test nucleare della Corea del Nord.
Il 23 maggio 2009, forse a causa delle indagini per corruzione che si stavano portando avanti contro di lui, viene trovato morto probabilmente per suicidio.
Terminato il doveroso omaggio ai Presidenti della Corea del Sud, in un pannello gli autografi d’importanti Capi di Stato e Primi Ministri esteri, che sono stati in visita, a cominciare dal nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano;
Il nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano |
Il primo ministro inglese, David Cameron |
La cancelliera tedesca Angela Merkel |
Il presidente degli USA Barack Obama |
Nell’ultima sala espositiva, c’è la riproduzione del tavolo, che ha ospitato il G20 nel 2010.
La riproduzione del tavolo, che ha ospitato il G 20 del 2010 |
Terminato il giro, sono uscito sull’ampio balcone, per una foto ricordo della Casa Azzurra.
La "Casa Azzurra" sede del Primo ministro sudcoreano |
lunedì 17 settembre 2012
16 Settembre 2012. Visita al “Lotte World Folk Museum”
Oggi, nel tardo pomeriggio, mi sono recato al “Lotte World Folk Museum”, che si trova all’interno del Lotte Department store.
Appena arrivato all'ingresso dell'Hotel, ho chiesto lumi, perché il complesso è davvero impressionante per la grandezza, inglobando: un hotel (appunto), il più grande parco giochi del mondo, un immenso centro commerciale, un duty free, una serie infinita di ristoranti, un lago artificiale all’esterno, una pista di pattinaggio su ghiaccio.
Insomma, c’è tutto, per non trovare quello che si cerca!
Fortunatamente, ho trovato la persona giusto, che mi ha indicato la via da seguire, altrimenti mi sarei perso tra centro commerciale, supermercato e sarei stato, forse. risucchiato da un gruppo di liceali e portato, a viva forza, all'interno del parco giochi, per provare il giro della morte a testa in giù e gambe in aria.
L’ingresso per il Museo si trova al terzo piano e l’ascensore è di fronte all’ingresso al “Lotte World” (il famigerato, mostruso parco giochi).
Ai lati dell’ingresso, i Quattro Deva, modellati su quelli presenti nel monastero di Yongsan.
L’ingresso per il Museo si trova al terzo piano e l’ascensore è di fronte all’ingresso al “Lotte World” (il famigerato, mostruso parco giochi).
L'ingresso del Museo |
Ai lati dell’ingresso, i Quattro Deva, modellati su quelli presenti nel monastero di Yongsan.
Nella religione buddhista, i quattro Deva si trovano su ciascun lato del monte Sumera, per custodire i quattro punti cardinali, proteggono la Verità, premiano il bene e puniscono il male.
Inoltriamo, ora, a ritroso nella storia, cominciando dalla preistoria.
“Ehi! Dino calma! E’ vero che sono straniero, ma vengo in pace!”.
Nella prima sala, un mastodontico Tyrannosaurus Rex mi fa sentire la sua voce. Visse nel periodo “Cretaceo” e, forse, scomparse circa sessantacinque milioni di anni fa; era alto tra i dodici ed i quindici metri e pesa circa 6 tonnellate.
L’evoluzione della razza umana. Il primo uomo apparve circa tre milioni di anni fa e viveva nella foresta o sugli alberi, per salvarsi dai grandi predatori.
I Deva |
L'altra coppia di Deva |
Inoltriamo, ora, a ritroso nella storia, cominciando dalla preistoria.
“Ehi! Dino calma! E’ vero che sono straniero, ma vengo in pace!”.
Nella prima sala, un mastodontico Tyrannosaurus Rex mi fa sentire la sua voce. Visse nel periodo “Cretaceo” e, forse, scomparse circa sessantacinque milioni di anni fa; era alto tra i dodici ed i quindici metri e pesa circa 6 tonnellate.
Il Tyrannosaurus Rex |
L’evoluzione della razza umana. Il primo uomo apparve circa tre milioni di anni fa e viveva nella foresta o sugli alberi, per salvarsi dai grandi predatori.
L’Australopithecus è il nome del più antico uomo, che conosciamo. L’uomo “Deokcheon” visse centomila anni fa nella penisola coreana, quando l’uomo di Neanderthal viveva in Occidente; mentre trentamila anni fa, il “Mandal”, il “Songnisan”, il “Sangsi” erano contemporanei dell’occidentale Cromagnon.
Andare a caccia duecentomila anni fa. Durante l’era Paleolitica, l’uomo si nutriva di frutta e radici e cacciava animali selvatici e si dedicò poi alla pesca.
L’uomo delle caverne circa trentamila anni fa. Nell’era Paleolitica, l’uomo era, nomade; a causa della stagione fredda, per ripararsi dalle intemperie, cercò allora rifugio nelle grotte. Al di fuori di esse, gli uomini cacciavano, all’interno invece si svolgeva la “normale vita domestica” di trentamila anni fa! (la sera, davanti al televisore a vedere "Amici" di Maria De Filippi? "Attento al tirannosauro, quando vai a scuola!" avrà gridato la mamma al figlio.)
Voliamo nel tempo e fermiamoci, per un istante, a duemila anni fa, quando l’uomo iniziò a vivere nelle capanne.
L'uomo "Deokcheon" |
Andare a caccia duecentomila anni fa. Durante l’era Paleolitica, l’uomo si nutriva di frutta e radici e cacciava animali selvatici e si dedicò poi alla pesca.
La caccia |
L’uomo delle caverne circa trentamila anni fa. Nell’era Paleolitica, l’uomo era, nomade; a causa della stagione fredda, per ripararsi dalle intemperie, cercò allora rifugio nelle grotte. Al di fuori di esse, gli uomini cacciavano, all’interno invece si svolgeva la “normale vita domestica” di trentamila anni fa! (la sera, davanti al televisore a vedere "Amici" di Maria De Filippi? "Attento al tirannosauro, quando vai a scuola!" avrà gridato la mamma al figlio.)
La "casa" dell'uomo circa trentamila anni fa (mese più, mese meno) |
Voliamo nel tempo e fermiamoci, per un istante, a duemila anni fa, quando l’uomo iniziò a vivere nelle capanne.
Nel periodo Neolitico, l’uomo viveva nelle capanne, usava l’argilla, per pavimentare il suo appartamento (che poteva contenere fino a cinque persone) ed, invece di un bel tappeto persiano, stendeva delle pelli di animali o della paglia.
Nel centro della stanza, l’occorrente, per preparare il cibo ed, al momento buono, usava i fornelli come riscaldamento.
Una casa più elegante: la capanna (e due cuori?) |
La porta d’ingresso (avrà usato, anche lui, la porta blindata come noi, magari qualche dinosauro poteva bussargli…) era posta a sud, per consentire alla luce del sole di riscaldare maggiormente l’ambiente. La cantina, cui riserviamo uno spazio lontano dall’abitazione, era posizionata vicino all’ingresso: una bella e grande fossa, per contenere gli alimenti da consumare in futuro.
Ora occupiamoci de Tre grandi Regni, cominciando con il Periodo Koguryo.
La prima riproduzione è un murale, che si trova in una tomba antica nella città di Anak. E’ un mulino, che serve, per macinare il grano.
Sempre nella stessa tomba, in un altro murale, tre donne cucinano, usando del fuoco.
Infine, la riproduzione della tomba numero 3 del IV secolo a.C.
In un altro plastico, la riproduzione della scena di caccia, presente sulla parete occidentale della camera di “Muyongchong”.
Ci spostiamo nel periodo Baekje (18 a.C. – 660 d. C.).
S’inizia con una casa di persone comuni. Mentre l’uomo sta portando dell’acqua, che ha prelevato dal pozzo, una donna sbuccia dei fagioli.
Nella casa di signori altolocati, invece, nella camera troneggia un bel letto e la cucina è adorna di utili strumenti, per cucinare.
Ora occupiamoci de Tre grandi Regni, cominciando con il Periodo Koguryo.
Il mulino |
Sempre nella stessa tomba, in un altro murale, tre donne cucinano, usando del fuoco.
Donne cucinano, usando del fuoco: "Stasera si mangiano piatti caldi!" |
La riproduzione della tomba numero 3 del IV secolo a.C. |
In un altro plastico, la riproduzione della scena di caccia, presente sulla parete occidentale della camera di “Muyongchong”.
Ci spostiamo nel periodo Baekje (18 a.C. – 660 d. C.).
S’inizia con una casa di persone comuni. Mentre l’uomo sta portando dell’acqua, che ha prelevato dal pozzo, una donna sbuccia dei fagioli.
Scena di vita domestica |
L'interno di una casa di signori altolocati. |
Il periodo Gaya (42 a.C. – 562 d.C.). Ci riferiamo ai sei stati tribali, che si stabilirono sulla costa meridionale della penisola coreana nel 42 d.C. ad opera del leggendario Re Suro. In mostra, dei preziosissimi reperti, che furono trovati all’interno di una tomba.
Dei reperti archeologici trovati all'interno di una tomba. |
Il periodo Shilla. Si può vedere la riproduzione di una casa conosciuta come “casa coperta di ghiaia”; il tetto è fatto di cotto. Stiamo osservando (non visti) la mamma e la propria figlia, intente a macinare dei fagioli, usando una pietra.
Mamma e figlia macinano fagioli |
L’immagine di un uomo, che produce un tappetino, usando diversi strumenti.
La produzione di un tappeto |
Incontriamo un importante personaggio, vissuto durante l’epoca Shilla, inventore dello strumento musicale Gayagum (che sta suonando): è il musicista Uruk, il quale sta suonando lo strumento di sua invenzione, mentre una leggiadra fanciulla danza, attorniata dagli aristocratici padroni di casa.
Il Maestro Uruk |
La riproduzione della statua del Buddha, che si trova all’interno di una grotta.
Il Buddha |
La regina Sondok |
Periodo Koryo (918 – 1392) Siccome all’epoca non esisteva ancora il ferro da stiro, ma, quando l’uomo doveva recarsi all’ufficio, necessitava d’indossare il prammatico “giacca e cravatta”. Come era possibile, allora, indossare dei pantaloni con la piega perfetta? Facile: battendo i pantaloni con un bastone, il “Dadeumjil”.
Il ferro da stiro dell'epoca: il "Daduemjil" |
Sulla destra Amitabha! Che garantisce la felicità vivente e promette la reincarnazione dopo la morte sulla terra della purezza in Occidente.
Amitabha |
Verso la fine dell’era Goryeo, Moon Ik Jeum, importò, segretamente, dalla Cina del cotone, nascondendolo dentro una pennello. Da lì, iniziò l’uso del cotone nel confezionare vestiti .
Il Tripitaka. Il regno Goryeo, ebbe a subire le invasioni da parte degli agguerriti Mongoli, per assicurarsi, così, protezione “celeste” e respingere, quindi, i violenti invasori, il Regno intraprese il gigantesco progetto di pubblicare l’intero Canone delle scritture buddhiste. Il canone “Tripitaka Koreana” è composto da più di ottantamila blocchi di legno, conservati nel tempio Heainsa della città di Hapch’on. Moltissime le persone impiegate nella realizzazione: soprattutto falegnami ed incisori.
Artigiani intenti a produrre il "Canone Triptaka" |
Il periodo Chosun (1392 – 1910) Iniziamo con la riproduzione del padiglione, costruito nel primo regno di Re Chongjo (1777).
La porta principale del palazzo Kongbokkung fu costruita, durante il regno di Re Taejo. Il governo giapponese distrusse questa porta e, solo nel 1968, fu nuovamente ricostruita in cemento.
La visita termina con una serie di plastici: i festeggiamenti del primo anno d’età, dei coltivatori di riso intenti all’opera, i riti, che officiavano tutti gli uomini del villaggio, per attirare la buona sorte, la festa per il compleanno del Buddha, un altro appuntamento importantissimo per la famiglia, era, quando un suo membro, festeggiava il sessantesimo anno d’età, un piacevole e forse chiassoso mercato chiude questa bella cavalcata nel tempo!
Questa sera, nonostante le condizioni meteo avverse (piove ininterrotamente dalle prime luci dell'alba), sono andato a passeggiare presso il fiume Han.
I sentieri erano deserti.
Sono stato in compagnia del rumore dei miei passi, del ticchettio della pioggia, del vento e del fiume, la cui acqua impetuosa, inarrestabile scorreva violentemente al mio lato.
Mi è tornato alla mente un episodio di tanti, tanti anni fa.
Avevo, forse, 7 o 8 anni e i due lunghi mesi estivi li trascorrevo in compagnia dei miei carissimi nonni paterni nel paese natale di mio nonno: Intermesoli, che si trova alle pendici del Gran Sasso, nella tanto amata terra d'Abruzzo.
Era, davvero un paese incantato, come quello che, tante volte, abbiamo letto nelle favole.
Sulla piazza principale (ed anche l'unica piazza del paese) la Chiesa, ai cui riti domenicali tutto il paese era obbligato a partecipare (compreso il sottoscritto, che non ne aveva voglia); delle stradine strette o sarebbe meglio chiamarle mulattiere percorrevano l'intero paese, ai cui margini erano state tirate su delle case, alcune delle quali molto antiche e un poco malandate.
La casa dei miei nonni, invece, era una villetta bianca di due piani; bellissima.
Il bell'ingresso con camino sulla destra divideva una camera da letto dalla cucina, regno di mia nonna, cuoca eccezionale (il sapore del suo pollo al forno è, tutt'oggi, insuperabile!).
Attraverso una scala, scomoda per un bambino di 7 anni, si procedeva verso il secondo piano: un piccolo bagno, sulla sinistra la camera da letto dei miei nonni con un bellissimo terrazzo e, sulla destra, la cameretta dove dormivo io.
Attraverso una scala, scomoda per un bambino di 7 anni, si procedeva verso il secondo piano: un piccolo bagno, sulla sinistra la camera da letto dei miei nonni con un bellissimo terrazzo e, sulla destra, la cameretta dove dormivo io.
Spesso mio nonno mi conduceva con sé "in montagna".
Quando la sera, mi avvisava che l'indomani ci saremmo recati "in montagna", per me iniziava la notte più bella della mia vita, in attesa del grande giorno.
Mi preoccupavo di ricordare a mia nonna il tipo di vestiti da indossare (come se mia nonna non sapesse nulla...) e ponevo a mio nonno mille domande a proposito di quello che avremmo fatto la mattina dopo.
Ci alzavamo verso l'alba, per tornare prima che il sole fosse troppo alto.
Una volta, ci prese una tipica pioggerella estiva.
Davanti agli occhi di un bambino, quella innocua pioggerella era un tornado, un uragano!
A gran voce, chiesi a mio nonno cosa fare? Dove ripararci (non avevamo con noi l'ombrello), per non buscare qualche brutto malanno, che avrebbe fatto inquietare (e non poco) mia nonna?
Mio nonno mi guardò con i suoi occhi di un celeste intenso, come il cielo del mare di fine estate, e con la voce più rassicurante del mondo, mentre la pioggia iniziava a bagnare le nostre teste ed i nostri vestiti, m'insegnò che l'acqua non è una nemica.
L'acqua fa cresce le piante, che ci donano i frutti, che mangeremo.
"Non aver paura dell'acqua, ringrazia Dio, ogni volta che piove", mi sussurrò all'orecchio e mi regalò un sorriso, che custodisco, gelosamente, nel mio cuore.
Così, ho abbassato l'ombrello e la pioggia ha iniziato a bagnarmi la testa, i vestiti, come quella mattina di tanti anni fa.
Ho immaginato, solo per un attimo, di avere mio nonno vicino, che con le sue grandi mani, le sue braccia forti e possenti, mi proteggevano, mi rassicuravano, mi aiutavano, quando ero colpito dalla stanchezza, dalla tristezza (anche i bambini, a volte, sono tristi), dallo scoraggiamento o (peggio) ero in vena di capricci.
Ho guardato in cielo e l'ho immaginato lì, sopra una nuvola bianca, che mi sorrideva e continua a proteggermi nel lungo, meraviglioso cammino della mia vita.
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